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Red Bull chiede scusa a Kimi Antonelli dopo le minacce online: “I video mostrano che ci sbagliavamo”

Dopo le accuse a Kimi Antonelli per il sorpasso di Norris in Qatar, la Red Bull si corregge e condanna gli abusi online. Mercedes segnala oltre mille messaggi offensivi alla FIA.
A cura di Michele Mazzeo
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Il finale della gara del GP del Qatar della Formula 1 2025 ha acceso una polemica che Red Bull ha poi dovuto disinnescare. Al penultimo giro Kimi Antonelli, impegnato a respingere Lando Norris e a inseguire Carlos Sainz per il podio, ha perso il posteriore in ingresso di curva 9 ed è andato largo. Una sbavatura che ha permesso alla McLaren di passare al quarto posto e che ha garantito al britannico due punti preziosi nella lotta iridata con Max Verstappen che ha vinto la corsa di Losail davanti a Piastri.

Quel dettaglio, pesantissimo per gli equilibri del Mondiale, ha subito alimentato sospetti. Il team radio di Gianpiero Lambiase ("Norris è ora quarto, Antonelli l'ha lasciato passare") è arrivato prima che in Red Bull potessero vedere i replay. E proprio quei replay hanno chiarito la dinamica: nessuna manovra deliberata, solo un errore del 19enne bolognese.

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Il caso sembrava destinato a spegnersi lì, ma Helmut Marko ha rilanciato parlando di azione "troppo ovvia", spingendo la polemica su un binario tossico. Antonelli ha chiarito tutto nel post-gara con Verstappen e ai microfoni ha ribadito: "Ho perso il posteriore. Non l'ho fatto apposta".

Intanto Mercedes catalogava il danno collaterale: oltre 1100 messaggi offensivi sugli account di Antonelli, un aumento del 1100% rispetto a una normale domenica. Di questi, molti erano minacce di morte o insulti omofobi. Altri 330 commenti pesanti sono arrivati direttamente sui canali del team. Una pressione talmente violenta da spingere il pilota a oscurare la propria immagine del profilo sui social, gesto simbolico per denunciare l'ondata d'odio ricevuta. Mercedes porterà tutto alla FIA, nell'ambito della campagna United Against Online Abuse.

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Di fronte alla deriva della vicenda, Red Bull è stata costretta a intervenire con una nota ufficiale per correggere le proprie stesse parole:

"I commenti fatti prima della fine e immediatamente dopo il GP del Qatar che suggerivano che Kimi Antonelli aveva deliberatamente permesso a Lando Norris di sorpassarlo sono chiaramente errati.

I filmati dei replay mostrano Antonelli perdere momentaneamente il controllo della sua auto, cosa che ha consentito a Norris di passarlo. Siamo sinceramente dispiaciuti che questo abbia portato Kimi a ricevere abusi online" recita infatti il comunicato diramato dalla squadra austriaca attraverso i propri canali ufficiali.

Anche Marko ha poi chiesto scusa in una dichiarazione rilasciata a F1-Insider, mentre Lambiase ha chiarito l'equivoco direttamente con Toto Wolff. Il caso si chiude così: nessun favore, nessuna manovra sospetta. A Losail c'è stato solo un errore in un finale carico di tensione, trasformato in un attacco ingiustificato contro un pilota che continua a dimostrare solidità, velocità e una sorprendente capacità di reggere la pressione.

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