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Quando la Juve esonera Allegri, Marchisio ha un sospetto: “È una situazione molto delicata”

L’ex bandiera della Juventus solleva un dubbio sul possibile esonero del contestatissimo Massimiliano Allegri da parte del club bianconero: la dirigenza potrebbe aspettare ancora qualche mese prima di sollevarlo dall’incarico e fare un cambio in panchina.
A cura di Michele Mazzeo
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La clamorosa sconfitta in casa della neopromossa Monza nell'ultimo turno di campionato sembra aver segnato il punto di non ritorno per l'allenatore della Juventus Massimiliano Allegri. L'imbarazzante ko rimediato in Brianza contro una squadra che non era ancora ferma a zero punti e si presentava con un nuovo tecnico all'esordio assoluto tra i professionisti rappresenta difatti il punto più basso della gestione del livornese giunta alla fine di un periodo nero in cui i suoi ragazzi hanno raccolto solo due pareggi (con Fiorentina e Salernitana) nelle ultime cinque gare disputate tra Serie A e Champions League.

La crisi di risultati ha di fatto certificato quella tecnica con una squadra che in questa stagione non ha mai dato l'impressione di essere coesa e di avere una chiara idea di gioco o un progetto tecnico-tattico da portare avanti, al di là delle pesanti assenze (Pogba e Chiesa su tutti) e di chi sia chiamato a scendere in campo. La sconfitta di Monza sembra essere infatti solo la scintilla che ha fatto esplodere quella che da tempo era chiaramente una polveriera.

I giocatori della Juventus subiscono la contestazione durissima dei tifosi bianconeri dopo la sconfitta con il Monza
I giocatori della Juventus subiscono la contestazione durissima dei tifosi bianconeri dopo la sconfitta con il Monza

I disperati tentativi di invertire la rotta da parte della dirigenza (la sfuriata del vice presidente Pavel Nedved negli spogliatoi dopo il brutto ko casalingo con il Benfica e il seguente cambio all'interno dello staff tecnico dell'allenatore) non sono serviti ad evitare che si arrivasse alla definitiva rottura tra l'allenatore, la squadra e i tifosi che dopo l'umiliante 1-0 del Brianteo sembra essere divenuta insanabile. Una situazione talmente lapalissiana (resa ancora più evidente dalle confuse dichiarazioni rilasciate in queste ultime settimane) che ormai, almeno a chi osserva da fuori, sembra impossibile possa andare avanti senza che arrivi uno scossone.

La sconfitta della Juventus a Monza ha dato un altro duro colpo alla posizione di Massimiliano Allegri. Dal club alla squadra le anime sono diverse, tra chi invoca prudenza e chi spinge per l'esonero.
La sconfitta della Juventus a Monza ha dato un altro duro colpo alla posizione di Massimiliano Allegri. Dal club alla squadra le anime sono diverse, tra chi invoca prudenza e chi spinge per l'esonero.

Inevitabile che si pensi all'esonero di Massimiliano Allegri come l'unica mossa, da fare nell'immediato, per tentare di salvare il salvabile in una stagione cominciata malissimo per la Juventus (dopo sette giornate di campionato si trova all'ottavo posto in classifica già a -7 dalla vetta e a -4 dal quarto posto nonché ultima a zero punti nel girone di Champions dopo le prime due gare come mai le era capitato nella storia).

Posto che l'allenatore, per diversi motivi, non presenterà mai le dimissioni, i tifosi erano convinti che dopo l'ennesima brutta prestazione dei bianconeri, sconfitti e umiliati dal (ora ex) fanalino di coda Monza, il tecnico venisse sollevato dall'incarico, ma le parole dell'amministratore delegato Maurizio Arrivabene dopo la gara con i brianzoli ("Cambiare gestione tecnica ora sarebbe una follia") hanno messo una pietra tombale sulla questione. Una posizione drastica dunque da parte dei vertici del club piemontese che sembra essere dettata da ragioni economiche (l'esonero costerebbe al club oltre 20 milioni di euro) come, tra il serio e il faceto, lo stesso a.d. aveva  lasciato intendere in un siparietto con un tifoso diventato virale ("Lo paghi tu quello nuovo che arriva?" la sarcastica risposta del dirigente al tifoso che chiedeva un cambio di allenatore già dopo il ko con il Benfica).

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Una situazione che dunque è ancora più intricata di quanto possa apparire con la società che intende difendere a spada tratta le sue scelte nonostante le prestazioni e i risultati della squadra non soddisfino né le loro aspettative né quelle della maggior parte dei tifosi. Una situazione che anche chi conosce bene i protagonisti e l'ambiente Juventus come l'ex bandiera Claudio Marchisio non può che definire "molto delicata" dato che è evidente che "c'è uno scollamento tra squadra, allenatore e società, come si vede dalle dichiarazioni".

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Da opinionista TV l'ex centrocampista bianconero (anche sotto la guida del livornese nel suo primo corso a Vinovo) ha infatti commentato l'attuale crisi della Juventus intervenendo alla Domenica Sportiva dopo il ko con il Monza. E il 36enne ha anche parlato del possibile esonero di Massimiliano Allegri sollevando dei sospetti sul quando ciò potrà avvenire: "Adesso non sono dentro la Juve e mi auguro che risolvano tra loro. Ma il campionato è a due tappe, non vorrei si aspettasse la pausa per i Mondiali per cambiare allenatore" ha difatti detto il Principino ipotizzando che Allegri e la Juventus si siano dati il 13 novembre (giorno in cui la Serie A va in pausa a causa della Coppa del Mondo che si disputerà in Qatar dal 21 novembre al 18 dicembre) come deadline per tirare le somme ed eventualmente decidere se separarsi o continuare insieme.

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