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Ombre e sospetti sulla safety car che ha condannato Leclerc a Silverstone: “Si poteva evitare”

Nel paddock della Formula 1 sorgono sospetti sul fatto che l’ingresso in pista della Safety Car che ha stravolto il GP della Gran Bretagna e fatto perdere la vittoria a Charles Leclerc con tutte le polemiche che ne sono seguite sia stato frutto di una strategia e poteva quindi essere evitato.
A cura di Michele Mazzeo
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Nonostante la gara sia andata ormai in archivio con la prima vittoria in Formula 1 di Carlos Sainz, le polemiche sul GP della Gran Bretagna non accennano a placarsi. L'emozionante corsa sul circuito di Silverstone ha regalato molti momenti emozionanti a cominciare dallo spaventoso incidente che ha coinvolto il cinese Zhou salvato dall'halo e quello che ha fatto finire in ospedale Albon alla prima curva dopo la partenza.

L'argomento che più di tutti continua però a tenere banco nel paddock della F1 è la controversa strategia della Ferrari che in regime di Safety Car ha deciso di sacrificare Charles Leclerc che in quel momento era al comando in favore del compagno di squadra spagnolo che poi si è rifiutato di aiutare il monegasco ed è andato a centrare il suo primo trionfo nel Circus mentre il 24enne di Monte-Carlo, nonostante la grande tenacia mostrata (irreale il controsorpasso su Hamilton alla Curva Copse), è scivolato fuori dal podio vedendo così sfumare l'opportunità di ridurre sensibilmente il gap nella classifica del Mondiale dal leader Max Verstappen che, a causa di un inconveniente, ha terminato la gara solo in settima posizione. Strategia che ha sorpreso anche lo stesso olandese e la Red Bull.

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Da quello che è emerso nelle ultime ore però sembra però che l'entrata in pista della Safety Car che ha dato via alla serie di eventi che hanno compromesso la gara di Charles Leclerc e dato di fatto inizio a tutte le polemiche (compreso il duro faccia a faccia con Mattia Binotto nel paddock alla fine della gara) poteva essere evitata. Il team principal della Ferrari lo aveva fatto notare nell'immediato dopo gara: "Ocon avrebbe potuto fermare la sua macchina da qualche altra parte. Molte cose oggi sono dipese da circostanze esterne" aveva infatti detto il numero uno del muretto della scuderia del Cavallino al termine del GP della Gran Bretagna.

Da lì sono partiti i sospetti sul fatto che l'Alpine abbia strategicamente fatto arrestare ad Ocon la monoposto nel mezzo della pista in un punto in cui le operazioni di rimozione del veicolo sarebbero state più complicate assicurandosi così la certezza che la Direzione di Gara fosse costretta a mandare sul tracciato la Safety Car. Cosa quest'ultima che avrebbe permesso all'altro alfiere della squadra francese Fernando Alonso di effettuare il pit-stop per il cambio gomme sprecando la metà del tempo e soprattutto azzerare il distacco dal gruppo di testa che fin lì era per lui irraggiungibile.

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I dubbi nascono soprattutto dal fatto che tra il punto del tracciato in cui Ocon ha accusato i problemi alla sua auto e quello in cui ha arrestato la vettura vi erano diverse vie di fuga sicure (compresa l'entrata alla vecchia corsia dei box del circuito posta un centinaio di metri prima rispetto al luogo in cui ha lasciato la sua macchina) che avrebbero permesso al pilota transalpino di fermarsi in sicurezza favorendo anche le operazioni di recupero della vettura che non avrebbero necessitato di una Safety Car. Alla luce di ciò dunque sembra che questa volta l'ingresso in pista della Safety Car che ha stravolto la gara di Silverstone e penalizzato oltremodo Leclerc si sarebbe potuto tranquillamente evitare.

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