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MotoGP, Ezpeleta: “Se necessario, correremo anche a Natale”

Il Ceo di Dorna ha chiarito quale sarà il numero minimo di gare della stagione 2020: “Affinché il campionato sia valido, dovremo disputare 13 GP. Ma se ci saranno altri rinvii, gareggeremo in Paesi più caldi. È nostro dovere garantire il maggior numero di gare possibili oltre a fare in modo che le opportunità sportive siano le stesse per tutti”.
A cura di Valeria Aiello
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Il ceo di Dorna Sports Carmelo Ezpeleta
Il ceo di Dorna Sports Carmelo Ezpeleta

Vigilia del GP del Qatar per le sole classi Moto2 e Moto3 (qui gli orari del weekend) dopo la cancellazione della gara della MotoGP per le restrizioni imposte dalle autorità locali ai passeggeri dei voli provenienti dall’Italia e dagli altri Paesi colpiti dall’emergenza Coronavirus (qui le ultime notizie e gli aggiornamenti in tempo reale). A precedere la conferenza stampa dei piloti, è l’intervento del Ceo di Dorna Sports, Carmelo Ezpeleta, che ha voluto chiarire la difficile situazione in cui l’organizzazione del Motomondiale si sta afrontando in risposta alle disposizioni previste dalle nazioni dove il campionato farà tappa.

Per la classe regina, l’inizio del Mondiale resta al momento fissato ad Austin il 5 aprile, anche se ci sono forti dubbi sul fatto che il GP delle Americhe e il round successivo, previsto al Termas de Rio Hondo, vengano confermati. Il rischio è che la MotoGP accenda i motori solamente a Jerez, GP di Spagna, il 3 maggio. “Seguiremo cosa indicheranno i Governi, non possiamo fare altrimenti ha detto Ezpeleta che ha commentato la decisione di anticipare il GP di Aragon al 27 settembre per recuperare il GP di Tailandia annullato per il rischio Covid19.Per noi è molto importante mantenere l’integrità del calendario e svolgere il maggior numero di gare possibili durante la stagione, oltre a fare in modo che le opportunità sportive siano le stesse per tutti”.

Il charter da Nizza e il tampone preventivo

La decisione di cancellare il round del Qatar per la sola MotoGP (Moto2 e Moto3 saranno al via essendo già a Losail per i test) è arrivata nella serata di domenica 1 marzo, in seguito alle problematiche riscontrate dall’organizzazione del campionato nel garantire l’arrivo in circuito di piloti e team provenienti non solo dall’Italia ma anche di altre nazionalità se transitati nel nostro Paese negli ultimi 14 giorni. Ezpeleta aveva cercato una mediazione con le autorità, informandole del loro arrivo e predisponendo anche un volo speciale da Nizza. “Era possibile portare 150 persone in Qatar e, se fosse stato possibile, la gara della MotoGP si sarebbe disputata – prosegue il numero uno del campionato – ma immediatamente abbiamo visto che le persone in arrivo a Doha venivano fermate, e questo non riguardava solo quelle di nazionalità italiana, ma tutti coloro che arrivavano dall’Italia o erano transitate in Italia negli ultimi 14 giorni”. Il rischio di far finire i piloti in quarantena ha portato alla cancellazione del round della classe regina. “Un tampone preventivo? Ci abbiamo pensato, ma abbiamo seguito quello che il Ministero della Salute del Qatar ci ha indicato, e loro non hanno contemplato questa possibilità. Magari in futuro la potremo considerare, vedremo se potremo fare un test prima. Ma con il rischio quarantena, anche per le prossime gare, non sarebbe possibile affrontare un weekend senza un numero minimo di almeno 1000 persone”.

“Se necessario, correremo anche a Natale”

Quando poi è stato chiesto a Ezpeleta quante dovranno essere le gare che serviranno per considerare il campionato 2020 valido, il manager spagnolo ha precisato il numero esatto di eventi. “Per quello che dicono contratti e regolamento è di 13 gare, ma il nostro obiettivo è quello di svolgere tutte le 19 gare ancora in programma, e ci sono le possibilità. Anche nelle situazioni peggiori, anche se andremo incontro ad altre cancellazioni, magari gareggeremo a Natale in Paesi più caldi, ma cercheremo comunque di fare le gare. È il nostro dovere quello di svolgere il maggior numero di gare possibili e cercheremo di farlo. Magari ci potranno essere posticipazioni e delle cerimonie che non faremo, ma la cosa più importante sarà quella di disputare le gare”.

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