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La carriera di Cairoli tra velocità, fango e gloria: il suo numero 222 ritirato ufficialmente

Tony Cairoli ha annunciato il ritiro, a fine stagione chiuderà la sua carriera e non parteciperà al prossimo mondiale di Motocross. La Federazione internazionale lo ha omaggiato nel modo migliore possibile: ha deciso di ritirare dalle competizioni il suo numero caratteristico, quel 222 con il quale ha vinto 9 titoli mondiali.
A cura di Maurizio De Santis
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Nove mondiali vinti in 20 anni di carriera nel motocross, più altri 2 secondi e terzi posti. Diciassette quelli complessivi da quando nel 2001 fece irruzione nella categoria cadetti. Tony Cairoli è la storia dello sport italiano e del mondo dei motori: su due ruote ha scolpito le vittorie più belle in sella al mezzo tra schizzi di fango e fondi insidiosi, avversari domati con la tecnica e con il talento. Il campione ha annunciato il ritiro dalla specialità nei giorni scorsi. A fine stagione chiuderà un capitolo della sua vita caratterizzato da velocità, fango e gloria.

Non è stata una decisione facile da prendere – ha spiegato in un post su Instagram rivolto alla sua community di tifosi -. Non mi sono mai fermato a pensare come sarebbe stato questo momento. Di sicuro resterò nell’ambiente, il motocross è comunque la mia vita, resterà la mia grande passione e con KTM continuerò il mio percorso, anche se con un ruolo diverso. 

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La sua sagoma non salterà più fuori da un dosso, una salita vertiginosa, arrampicandosi in cielo e poi planando sul circuito per riprendere la corsa. Assieme a Cairoli scomparirà dalle piste anche il suo numero iconico: è il 222 che ha contrassegnato il pilota italiano nel corso delle 18 stagioni nel Mondiale Motocross. La decisione è un segno di grande rispetto, il modo migliore per rivolgere la standing ovation a uno dei protagonisti assoluti della categoria.

E così dopo l'annuncio del presidente della Federazione Internazionale di Motociclismo, Jorge Viegas, arriva anche la testimonianza di  Giuseppe Luongo, presidente di Infront Moto Racing, il promoter ufficiale della MXGP.

Antonio ha fatto la storia della MXGP. Non solo con i suoi numerosi titoli, ma anche con il suo comportamento. Con il suo rispetto e con la sua correttezza, è un esempio per tutti i giovani. Ci mancherà Antonio in pista, ma speriamo che non ci mancherà nel nostro mondo dove continuerà ad offrire la sua esperienza e conoscenza alle prossime generazioni.

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