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Hamilton tra eroismo e follia a Jeddah, 13 giri al massimo con l’ala rotta: “Ho corso molti rischi”

Per vincere il GP dell’Arabia Saudita e prendere il punto aggiuntivo per il giro più veloce (raggiungendo così in classifica il rivale Verstappen), Lewis Hamilton a Jeddah ha compiuto un vero e proprio azzardo spingendo al massimo la sua Mercedes negli ultimi 13 giri di gara nonostante l’ala anteriore gravemente danneggiata dopo un primo contatto con Ocon e il tamponamento con la Red Bull dell’olandese.
A cura di Michele Mazzeo
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La vittoria di Lewis Hamilton a Jeddah ha riaperto del tutto la lotta per il titolo iridato con Max Verstappen e regalato il miglior finale possibile per un testa a testa che ha regalato emozioni per tutto il Mondiale di Formula 1 2021. Ad Abu Dhabi i due grandi rivali arriveranno a pari punti e sarà dunque l'esito dell'ultima gara dell'anno a determinare chi sarà il nuovo campione del mondo. Un finale epico degno di una stagione che sarà ricordata a lungo, ma la storia sarebbe potuta essere diversa visto l'azzardo compiuto dal britannico della Mercedes negli ultimi 13 giri del GP dell'Arabia Saudita quando ha spinto al massimo la sua vettura nonostante un'ala anteriore gravemente danneggiata, rischiando dunque anche di finire contro le barriere e regalare di fatto l'alloro all'olandese della Red Bull.

Già perché dopo il tamponamento con Verstappen (poi sanzionato post-gara per aver inchiodato volontariamente) Lewis Hamilton ha dovuto correre molti rischi per mettere al sicuro la sua prima posizione e assicurarsi anche il punto aggiuntivo per il giro più veloce. Il sette volte iridato infatti nonostante un'ala anteriore gravemente danneggiata (aveva preso già un primo colpo nel contatto con Ocon nella ripartenza dopo la seconda bandiera rossa) non solo ha deciso di non rientrare ai box per sostituite il pezzo ma anche spinto al limite la sua W12 per tutti i giri restanti sfidando di fatto la sorte sul già di suo pericoloso circuito cittadino di Jeddah.

La decisione di prendersi questo rischio è stata unicamente del pilota, come rivelato dopo la gara dal capo ingegnere in pista della Mercedes Andrew Shovlin: "In quel momento al muretto eravamo molto indecisi, vedevamo gli altri piloti alle prese con problemi di gestione gomme, ma allo stesso tempo vedevamo che l'ala non offriva garanzie sul fatto che resistesse fino al traguardo – ha infatti rivelato l'ingegnere britannico -. Era una decisione difficile tra fare un azzardo che avrebbe potuto riportare Lewis (Hamilton, ndr) a riaprire del tutto la lotta per il titolo o essere conservativi e non correre rischi. Alla fine è stato Lewis che ha preso la decisione – ha poi aggiunto Shovlin -, e la sua decisione è stata probabilmente aiutata dal fatto che non poteva vedere la sua ala anteriore. Se stesse guardando la TV come noi, probabilmente avrebbe cambiato idea".

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A confermare che si è trattato di un vero e proprio azzardo ci ha pensato anche lo stesso Lewis Hamilton (che dopo il traguardo ha avuto un crollo emotivo proprio a causa dell'elevato stress patito nella gara di Jeddah): "Ho preso molti rischi per ottenere quel punto in più (effettuando il giro veloce dell'intera gara, ndr). Ad un certo punto ho pensato si staccasse" ha infatti detto il britannico ai microfoni di Sky Sports F1 UK dopo aver vinto il primo GP dell'Arabia Saudita.

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