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Curve cieche e strettoie, la pista di Jeddah si è rivelata un inferno: “Troppo pericolosa”

Polemiche sulla veloce e pericolosa pista di Jeddah dopo la gara di Formula 1 del GP dell’Arabia Saudita e dell’incidente nella corsa di Formula 2 che ha fatto finire in ospedale Pourchaire e Fittipaldi. A criticare il circuito cittadino saudita diversi piloti di F1 spaventati dalle tante curve cieche e dall’elevato rischio corso ad ogni giro.
A cura di Michele Mazzeo
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Dopo la tempestosa gara del GP dell'Arabia Saudita, nel paddock torna in auge il discorso riguardante la sicurezza dei piloti. Il grave incidente che ha fatto finire in ospedale Enzo Fittipaldi e Theo Pourchaire durante la gara di Formula 2 e i tanti scontri avvenuti, per fortuna senza grandi conseguenze per l'incolumità dei piloti, quando in pista sono andati i piloti di Formula 1 ha infatti sollevato numerose polemiche sul veloce e pericoloso circuito cittadino di Jeddah, dove il Circus tornerà anche nella prossima stagione.

Al centro delle critiche sono finite le numerose curve cieche, la poca visibilità e la quasi totale assenza di vie di fuga del tracciato situato sul lungomare della città saudita. A fare da portavoce è stato il presidente dell'associazione dei piloti di Formula 1 George Russell che in gara è stato suo malgrado protagonista di un brutto incidente (con Mazepin che ha centrato in pieno la sua Williams nel momento in cui ha rallentato per evitare il groviglio causato dal contatto tra Perez e Leclerc) che ha costretto la Direzione di Gara a sospendere per la seconda volta il GP dell'Arabia Saudita:

"Ho girato una curva cieca, le macchine erano ovunque. Ho rallentato e poi sono stato centrato da dietro – ha spiegato infatti il giovane britannico della Williams ad Autosport –. Quindi, penso che c'è molto da imparare per il motorsport da questo fine settimana, perché è una pista incredibilmente esaltante ed emozionante da guidare, ma in cui manca molto dal punto di vista della sicurezza delle corse – ha poi aggiunto il futuro pilota della Mercedes –. E ci sono stati tanti incidenti evitabili in tutti questi piccoli nodi ciechi del tracciato, che per una macchina di F1 non sono nemmeno delle curve, ma offrono solo un pericolo inutile".

Con la Formula 1 che dovrebbe tornare a Jeddah nel marzo del prossimo anno, Russell spera che gli organizzatori e la FIA apporteranno le modifiche necessarie per migliorare la sicurezza in pista. Il britannico pensa infatti che molti rischi non necessari possano essere rimossi eliminando alcuni punti ciechi del tracciato:

"Credo che si debba imparare da queste esperienze – ha poi difatti proseguito il driver della Williams –. Non puoi incolpare nessuno per aver cercato di creare una pista incredibile e alla fine è quello che hanno ottenuto. Ma penso che nessuno abbia previsto cosa sarebbe successo con tutte queste curve cieche. Secondo me – ha quindi concluso George Russell – sono necessari cambi di pista, hai così tanti di questi piccoli intoppi che sono totalmente inutili. Penso che abbiano le risorse per farlo qui, quindi non dovrebbe essere un limite. La sicurezza deve venire prima di tutto. Se puoi ridurre drasticamente il pericolo con piccoli cambiamenti, allora sarà un gioco da ragazzi".

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Quanto avvenuto nelle gare di Formula 1 e Formula 2 del GP dell'Arabia Saudita 2021 di fatto hanno confermato le paure iniziali dei piloti. L'esperto pilota della Red Bull Sergio Perez (che poi in gara è stato anch'esso di una collisione con la Ferrari di Leclerc) dopo le qualifiche aveva ammesso: "Quando affronti alcuni tratti a bordo è piuttosto spaventoso. La pista è un po' troppo rischiosa senza motivo, alcuni punti sono ciechi e velocissimi ed è un po' inutile".

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