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Gp d’Austria, Max Verstappen fuori per un guasto al volante

La Red Bull di Max Verstappen costretta ad abbandonare la prima gara del Mondiale di Formula Uno dopo 11 giri del Gran Premio d’Austria. A bloccare il pilota olandese è stato un guasto elettrico al volante: non è bastata la sostituzione, la vettura è rimasta ferma ai box anche dopo il cambio alla guida.
A cura di Maurizio De Santis
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All'undicesimo giro del Gran Premio d'Austria la Red Bull di Max Verstappen rallenta di colpo, procede a singhiozzo, si ferma in pista. Per il pilota olandese la prima gara del mondiale di Formula Uno finisce di fatto in quel momento quando, a causa di un guasto elettronico, la vettura non risponderà più ai comandi del volante. Il rientro ai box regala l'ultima speranza che, effettuato il cambio del "pezzo", si possa tornare sull'asfalto e provare a recuperare lo svantaggio acquisito. Sarà del tutto inutile: la RB16 non riparte. Rabbia e frustrazione accompagnano Verstappen che esce dall'abitacolo e si dirige nel garage del paddock.

Verstappen dalla fiducia alla frustrazione

Esordio peggiore non poteva esserci e cancella anche la fiducia mostrata alla vigilia del "semaforo verde". Subito dopo le qualifiche, e dopo i giorni delle libere durante i quali non erano mancate soddisfazioni, era stato lo stesso Verstappen a manifestare ottimismo per la domenica. "Sono felice per la terza posizione, abbiamo una gomma diversa rispetto agli altri. In pista farà più caldo e potrebbe essere un vantaggio per noi". La fortuna, però, ha girato diversamente.

Black Lives Matter, non s'inginocchia prima della gara

Verstappen era finito sotto i riflettori anche prima della partenza della gara per la decisione di non inginocchiarsi per aderire al movimento Black Lives Matter e lanciare, simbolicamente, un messaggio anti razzista. Lui come Leclerc della Ferrari hanno deciso di assecondare la protesta promossa dal campione del mondo Lewis Hamilton sul circuito dello Spielberg in Austria. "Tutti hanno il diritto di esprimersi quando e come vogliono – ha spiegato in un post pubblicato su Twitter per chiarire quale fosse la sua posizione –. Non mi inginocchio, ma rispetto e sostengo le scelte personali di ciascun pilota".

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