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George Floyd, le reazioni degli sportivi. Da Hamilton a Curry: “La vita di un nero vale meno”

La morte di George Floyd ha sconvolto il mondo. Sul web e sui social in tanti hanno commentato quel bruttissimo episodio. Lewis Hamilton, campione della F1, ha scritto: “Chi si prenderà la responsabilità? Sicuramente non questi due poliziotti”, mentre il campione NBA Steph Curry ha dichiarato: “Se questa immagine, quella di George Floyd, non vi disturba e non vi fa infuriare, non so cosa dire”. L’allenatore dei Golden State Kerr: “Disgustoso, è un’omicidio”.
A cura di Alessio Morra
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Un uomo che si chiamava George Floyd nei giorni scorsi a Minneapolis è morto dopo essere stato arrestato dalla polizia del Minnesota. Le cause della morte, per le forze dell'ordine, sarebbero dovute a un problema di salute. Ma sul web e sui social è comparso un video in cui si vede uno degli agenti che lo aveva arrestato schiacciare con il ginocchio il collo di Floyd, che era già immobilizzato a terra. In tutto il mondo quelle immagini sono state viste, lo sdegno e lo scalpore sono ai massimi livelli e anche tanti sportivi sono scesi in campo, tra questi anche Lewis Hamilton, LeBron James e ‘Magic Johnson'.

Hamilton, chi si prenderà la responsabilità per la morte di George Floyd

Su Instagram il pilota della Mercedes Lewis Hamilton, sei volte campione del mondo della Formula 1, ha postato in una stories una foto in cui si vede il poliziotto immobilizzare Floyd e ha scritto: “Il mondo in cui viviamo. Chi si prenderà la responsabilità? Sicuramente non questi due poliziotti”. Inoltre l'inglese ha citato anche un altro caso di razzismo avvenuto negli Stati Uniti recentemente, quello che riguarda una donna che a Central Park, a New York, è stata ripresa mentre chiama la polizia a cui dice di essere minacciata da un uomo afroamericano. Quella donna, che si chiama Amy Cooper, mentiva.

Il durissimo post di Steph Curry

Steph Curry, grandissimo giocatore di basket americano, sul suo account Instagram ha postato l'immagine dell'ufficiale di polizia che preme il ginocchio sul collo di George Floyd e ha scritto delle parole molto dure, e soprattutto condivisibili. Perché è impossibile rimanere inermi vedendo quelle immagini drammatiche:

GEORGE FLOYD. Se questa immagine non vi disturba e non vi fa infuriare, non so cosa dire. Ho visto tante persone farsi avanti e cercare di articolare il loro disgusto e la loro rabbia ormai al limite. George Floyd. George Floyd. George ha una famiglia. George non meritava di morire. George ha chiesto aiuto ed è stato ignorato, a riprova se ce ne fosse ancora bisogno che la sua vita di uomo nero non ha valore. George è stato ammazzato. George non era umano, agli occhi di quel poliziotto che volontariamente e lentamente gli ha tolto la vita.

Il grande Lebron James parlando della morte di George Floyd, afroamericano morto soffocato da un poliziotto durante un arresto, ha scritto: “Ora capite adesso? O non è ancora chiaro per voi?”. E al fianco della foto del povero Floyd ha postato un'immagine in cui si vede Colin Kaeprnick, giocatore dell'NFL, inginocchiarsi mentre c'era l'inno nazionale – una protesta di qualche anno fa contro la violenza razziale e contro Trump che è costata il posto a Kaeprnick. Mentre l'allenatore di Golden State Steve Kerr, leggenda del basket, ha scritto: "Questo è un omicidio. Disgustoso. Seriamente, cosa cavolo c’è di sbagliato negli Usa?".

Magic Johnson, le persone di colore vengono trattate come animali

Il leggendario Magic Johnson su Twitter ha scritto: "George Floyd è stato chiaramente ucciso da un agente di polizia di Minneapolis. Quante altre volte ancora dobbiamo vedere uomini di colore uccisi in tv nazionale? Questa storia è andata avanti già troppo. Dobbiamo iniziare a guardare alle persone di colore come esseri umani e non come ad animali nelle strade". E ha parlato anche Stephen Jackson, ex giocatore di San Antonio Spurs e Golden State Warriors che Floyd lo conosceva personalmente e in un video social ha detto: "Tutti sanno che ci chiamavamo l’un l’altro ‘gemello’. Era andato in Minnesota per cambiare la sua vita guidando camion, gli avevo mandato due o tre scatole di vestiti, stava facendo la cosa giusta. E voi avete ucciso mio fratello. Ora andrò a Minneapolis, farò tutto ciò che mi è possibile per non far passare la vicenda sotto silenzio".

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