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F1, Elkann conferma Binotto: “Già in Ferrari con Schumacher e Todt, sa come si vince”

Il presidente della Ferrari John Elkann alla vigilia del GP di Silverstone, quarta gara del Mondiale 2020 di Formula 1, ammette gli errori del team e lo scarso rendimento della SF1000 ma conferma il team principal della scuderia Mattia Binotto: “Macchina non competitiva, ma torneremo grandi dal 2022. Mattia era in Ferrari con Jean Todt e Michael Schumacher, sa come si vince”
A cura di Michele Mazzeo
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Il campionato Mondiale 2020 di Formula 1 si appresta a sbarcare a Silverstone dove nel week end andrà in scena il GP di Gran Bretagna, quarto appuntamento stagionale, primo dei due che si terranno sullo storico circuito inglese. La Ferrari arriva nel Regno Unito dopo tre gare non esaltanti e un quinto posto in classifica costruttori che ha costretto i vertici del Cavallino ad un cambio dell'organizzazione della squadre corse.

Il mancato rendimento della SF1000 nei primi tre gran premi dell'anno ha messo in discussione anche la leadership del team principal Mattia Binotto, confermato però al timone della scuderia. E proprio di questo ha parlato il presidente della Ferrari, John Elkann, alla vigilia del GP di Gran Bretagna in una lunga intervista rilasciata alla Gazzetta dello Sport in seguito alla vittoria del 9° scudetto consecutivo della Juventus (anch'essa nell'alveo del rampollo della famiglia Agnelli).

L'ammissione sui problemi della SF1000

La parte sportiva attraversa indubbiamente un periodo difficile che parte da lontano – l’analisi di Elkann – non vinciamo un Mondiale Costruttori dal 2008 e uno Piloti dal 2007. Ci sono stati i cicli vincenti della Red Bull per capacità aerodinamica e della Mercedes per la grande abilità nelle tecnologie del motore ibrido. Quest’anno non siamo competitivi anche per errori di impostazione della macchina. Abbiamo avuto una serie di debolezze strutturali che esistono da tempo nell’aerodinamica e nella dinamica del veicolo – ha ammesso –. Abbiamo anche perso in potenza motoristica. La realtà è che la nostra macchina non è competitiva. Lo si è visto in pista e lo si vedrà ancora. Oggi stiamo mettendo le basi per essere competitivi e tornare a vincere quando cambieranno le regole nel 2022. Ne sono convinto.

La conferma di Mattia Binotto come team principal della scuderia Ferrari

Mattia (Binotto, ndr) ha preso in mano la Scuderia da un anno – ha ricordato Elkann alla Rosea –, ha tutte le competenze e le caratteristiche per iniziare un nuovo ciclo vincente. Era in Ferrari con Jean Todt e Michael Schumacher, sa come si vince – ha poi evidenziato –. Difficile chiedere pazienza a chi ha già vinto rispetto a chi ha il futuro davanti a sé – ha detto invece a proposito del mancato rinnovo con Sebastian Vettel per la prossima stagione –. Noi stiamo mettendo le fondamenta per costruire qualcosa di importante e duraturo e lo dimostra il contratto che abbiamo firmato con Charles Leclerc, cinque anni, mai così lungo nella storia della Ferrari – ha dichiarato prima di rivelare che – Leclerc e Sainz prenderanno casa a Maranello, staranno vicino agli ingegneri, la nuova macchina nascerà con loro”.

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John Elkann elogia Lewis Hamilton

Parole di elogio anche per il sei volte campione del mondo, pilota di punta della rivale Mercedes, Lewis Hamilton: "È un pilota eccezionale, può diventare il più vincente di sempre – le parole di Elkann sul britannico –. Ha saputo lavorare con concentrazione e intelligenza. E inoltre l'impegno civile che sta portando avanti – ha detto riferendosi all'impegno nella lotta contro il razzismo del 35enne di Stevenage – è importante e ci sta a cuore".

Budget cap e nuove regole della Formula 1

Il numero uno della Ferrari si è poi soffermato sul budget cap e le nuove regole che faranno il loro ingresso in Formula 1 dal 2022: “Abbiamo dato l’ok alle nuove regole che partiranno dal 2022 perché riteniamo giusto che ci sia maggiore competitività all’interno della F1 e non vediamo la limitazione del budget cap come un vincolo alla nostra capacità di vincere – ha spiegato senza troppi giri di parole –, la prendiamo come una sfida da vincere. Non ho mai visto negli ultimi dieci anni uno spirito così forte e coeso in Ferrari”.

Il ricordo di Sergio Marchionne

E infine il boss della casa di Maranello ha voluto ricordare anche il suo predecessore, il compianto Sergio Marchionne:  “Sergio è stato per me un grandissimo amico. Abbiamo affrontato periodi pieni di vento, ma anche di burrasche e tempeste – ha infatti concluso –, era un timoniere solido e coraggioso”.

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