Di Giannantonio non sa che il microfono è acceso e svela la verità su Ducati: “Davide ha detto di non dirlo”

La gara del Mugello ha confermato le gerarchie viste fin qui nel Mondiale MotoGP 2025: le Ducati restano il riferimento assoluto, Marc Marquez domina anche su una pista che in carriera non gli ha mai riservato grandi soddisfazioni e anche quando viene fischiato, suo fratello Alex è l'unico che gli tiene testa, mentre Pecco Bagnaia continua a inseguire, con poche risposte e tanti dubbi.
Il GP d'Italia ha restituito un Bagnaia combattivo ma frustrato. Dopo un buon avvio che lo ha visto protagonista di una spettacolare lotta con Marc Marquez, il campione del mondo 2022 e 2023 ha dovuto cedere nel finale, chiudendo quarto dopo essere stato passato anche da Fabio Di Giannantonio. Il problema? Sempre lo stesso: il degrado eccessivo delle gomme. "Ho dato tutto, ho dato sempre tutto e oggi ho fatto quarto a casa davanti a un pubblico meraviglioso", ha dichiarato il pilota Ducati a fine gara. "Finché ho grip davanti riesco a essere veloce ma appena cala un po' mi tocca fare il gambero ma non c'è via d'uscita".

Per Bagnaia, i limiti sono nella moto: "Ho fatto l'ennesima gara a stare lì a guardare i primi due e aspettare che qualcuno faccia un errore ma non è bello così". Il piemontese non nasconde la sua frustrazione: "Quest'anno non ho mai avuto la possibilità di arrivare fino a fine gara per vincere". A pesare, oltre all'instabilità dell'anteriore, è anche l'anomalia segnalata sulla gomma posteriore: "Ti ritrovi ad avere un buco enorme sulla gomma dietro e questo ovviamente non aiuta". Bagnaia ha poi sottolineato le differenze di guida tra lui e Marquez, che invece sembra trovarsi perfettamente a suo agio con la Desmosedici: "Lui ha un modo di entrare in curva in cui vuole il sottosterzo e questo lo favorisce… io ho sempre guidato sul davanti e dunque la subisco un po'".

A questo punto, il sospetto è uno: la moto di quest'anno è più vicina alle esigenze dello spagnolo che a quelle di Pecco. Ma da Borgo Panigale mai una parola in merito. Eppure, tutti i piloti Ducati – Factory, Gresini e VR46 – usano una Desmosedici GP24 evoluta, vista la bocciatura del nuovo motore 2025 e la libertà lasciata ai singoli piloti riguardo alle nuove componenti aerodinamiche. Un dettaglio mai confermato ufficialmente. Almeno fino al Mugello.
Durante il post-gara, mentre si attendeva l'inizio della conferenza stampa, Fabio Di Giannantonio e Marc Marquez parlavano tra loro convinti che i microfoni fossero spenti. Una leggerezza che ha fatto emergere una verità finora sussurrata. "Comunque è la stessa", ha ammesso Marquez quando Di Giannantonio gli ha chiesto se la GP24 fosse più veloce anche in rettilineo. Il pilota romano, senza accorgersi che i microfoni erano già accesi, ha aggiunto: "Sì, sì… lo so. Non si può dire però, me l'ha detto Davide", riferendosi presumibilmente al team manager Davide Tardozzi. Una frase che ha lasciato di sasso anche i fratelli Marquez, consapevoli della gaffe in diretta. Una conferma involontaria ma clamorosa: tutti i piloti Ducati stanno correndo con moto quasi identiche, basate sul progetto 2024, compreso Bagnaia, l'unico, insieme a Franco Morbidelli (che lo scorso anno era compagno di squadra di Jorge Martin in Pramac), che con questa moto ci aveva corso anche lo scorso anno.