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Cosa cambia per Binotto e la Ferrari F1 dopo le dimissioni di Camilleri

Le dimissioni di Louis Camilleri da amministratore delegato della Ferrari potrebbero rivoluzionare anche l’attuale organigramma della scuderia di Formula 1 con Mattia Binotto che, a seconda di chi sarà il successore del manager maltese, potrebbe o meno mantenere il suo posto da team principal: ecco i possibili scenari.
A cura di Michele Mazzeo
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Le dimissioni a sorpresa di Louis Camilleri da amministratore delegato della Ferrari potrebbero destabilizzare la società e provocare una rivoluzione all'interno della scuderia di Formula 1. Paga il disastro sportivo del Cavallino a margine di una stagione balorda, sfortunata ma condizionata da tanti, troppi errori commessi in sede di preparazione. Tutto, o quasi, dipenderà da chi succederà al comando del Cavallino con il presidente John Elkann, A.D. ad interim già alla ricerca del successore. Da quest'ultimo potrebbe dipendere anche la permanenza o meno di Mattia Binotto nel ruolo di team principal della squadra di Maranello che sta per chiudere una delle sue peggiori stagioni in 70 anni di Formula 1.

Il team principal non sarà al muretto Ferrari durante l'ultimo GP del Mondiale 2020 ad Abu Dhabi a causa di un malessere avvertito dopo il GP di Sakhir che, dietro consiglio medico, lo ha costretto a rientrare in Italia nella giornata di ieri e tornare a casa (non seguirà dunque l'ultimo week end stagionale dal remote garage di Maranello). Nello stesso giorno il suo "amico" (così lo ha definito più volte lo stesso Binotto) Louis Camilleri si dimette da amministratore delegato della Ferrari per motivi personali. Le due cose non sono assolutamente legate tra di loro (come ha confermato anche il ds del Cavallino Laurent Mekies), ma potrebbero sancire la fine in simultanea della loro carriera operativa in Ferrari con il GP di Sakhir che rimarrebbe per entrambi l'ultimo gran premio a cui hanno preso parte esercitando le proprie funzioni.

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Già, perché con l'addio di Louis Camilleri, se ne va l'uomo che più di tutti ha riposto fiducia prima, difeso e sostenuto poi quel Mattia Binotto diventato team principal per volontà del suo predecessore Sergio Marchionne. La sua filosofia sciolinata in una recente intervista rilasciata al NYTimes infatti era chiara e avvantaggiava Binotto: "Chiedono di tagliare teste, ma non è questa la soluzione: ogni ciclo vincente per partire ha avuto bisogno di stabilità – aveva difatti risposto al quotidiano statunitense in merito alla possibilità di sollevare l'ingegnere modenese dal suo incarico -. È successo alla Mercedes, alla Red Bull e anche alla Ferrari all’epoca di Schumacher".

Ora invece il destino di Mattia Binotto sembra essere strettamente legato al nome del successore di Camilleri. Smentito un clamoroso ritorno di Stefano Domenicali che invece dal 2021 diventerà Presidente e Amministratore Delegato di Formula Uno, la società che organizza il Mondiale F1, si cerca ancora di capire chi ricoprirà la carica lasciata vacante dal manager maltese. Alcuni nomi cominciano a circolare tra i quali quello del CEO di Maserati, Davide Grasso, o dell'ex top manager di Fiat Chrysler negli anni di Sergio Marchionne Alfredo Altavilla.

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Tra le ipotesi più suggestive, soprattutto per quanto riguarda l'aspetto sportivo, però c'è un nome che più di tutti stuzzica la fantasia del popolo ferrarista, vale a dire quello di Jean Todt che nel 2021 vedrà terminare il suo terzo e ultimo mandato come presidente FIA e che potrebbe tornare a ricoprire quel ruolo di amministratore delegato della Ferrari che ha già ricoperto a cavallo tra la fine del 2006 e l'inizio del 2008 dopo la sua lunga e vittoriosa esperienza come team principal della scuderia. Per Binotto questa potrebbe essere una buona notizia dato che sotto la direzione di Jean Todt l'attuale team principal si è ritagliato uno spazio sempre più importante all'interno della squadra corse del Cavallino. Anche se uno dei papabili candidati a prendere l'attuale posto occupato da Mattia Binotto è Nicholas Todt, manager di Charles Leclerc e figlio dell'attuale presidente della FIA.

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