C’è un dato che spiega esattamente perché Hamilton è più lento di Leclerc in Ferrari: succede in ogni GP

Dall'inizio del Mondiale di Formula 1 2025, da quando è quindi un pilota Ferrari, Lewis Hamilton non ha mai chiuso davanti a Charles Leclerc in una gara lunga. L'unica vittoria del britannico è arrivata nella Sprint Race di Shanghai, e l'altro suo miglior risultato è stato un podio nella Sprint di Miami. Tuttavia, nei GP sulla distanza classica, il confronto diretto con il monegasco è sempre stato a favore del compagno di squadra.
Una nuova analisi tecnica ha finalmente chiarito dove Hamilton sta faticando. Secondo Alex Brundle, pilota nel WEC e figlio dell'ex pilota F1 e commentatore di Sky UK Martin, la differenza più evidente sta nella fase di frenata: "Ogni settimana esamino i dati di Hamilton e la caratteristica è la stessa. Entra nelle curve ad alta velocità, applica una pressione frenante leggermente maggiore rispetto a Leclerc… e questo rende la Ferrari imbizzarrita, ovunque" ha infatti detto il 30enne intervenendo nell'ultima puntata del podcast F1 Nation. Al contrario, Leclerc mostra una guida più misurata e coerente.

Hamilton stesso ha ammesso le difficoltà di adattamento: "Ovviamente gli ingegneri con cui lavoro ora sono abituati a impostare la vettura per un pilota diverso e per un diverso stile di guida, e io sono abituato a guidare una vettura con uno stile di guida diverso". Il problema, però, è più complesso e tecnico.

La Ferrari SF-25, progettata per esaltare lo stile di guida di Hamilton, si è rivelata carente in carico aerodinamico e difficile da domare tanto che in fabbrica si starebbe preparando una nuova sospensione posteriore per correre ai ripari. Il nodo cruciale sarebbe nel comportamento in frenata, influenzato anche dalla risposta del freno motore del propulsore 066/15. A differenza del V6 Mercedes, che garantiva un'erogazione fluida e progressiva, la power unit di Maranello risponde in modo più aggressivo e imprevedibile, rendendo più difficile per Hamilton trovare il giusto equilibrio in inserimento curva.

Le telemetrie dei primi GP stagionali hanno mostrato come in diverse curve su ogni pista, a differenza di Leclerc, il britannico soffra di un sottosterzo accentuato che lo costringe ad allargare la traiettoria e ad applicare più angolo di sterzo. Questo lo penalizza in accelerazione, portandolo a ritardare l'ingresso sul gas e perdendo così terreno anche nei tratti rettilinei. Il tutto si traduce in maggiore stress per gli pneumatici e tempi sul giro più alti rispetto al compagno di squadra.

Il contesto regolamentare rende tutto più complicato. Con i motori congelati e pochi margini di intervento sulla mappatura della centralina, modificare le reazioni della vettura è quasi impossibile. Hamilton dovrà quindi adattarsi: frenare un attimo prima, modificare un istinto affinato in anni di dominio Mercedes, per trovare un nuovo equilibrio su una vettura che ancora non glielo offre. Finché non riuscirà a cambiare questa dinamica, dunque è improbabile che possa invertire il trend negativo nei confronti di Leclerc.