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Il litigio di Pogacar in salita con un tifoso particolare: è un ex talent-scout dell’Atletico Madrid

Sulla salita al Monte Grappa, ultimo grande assolo di Pogacar a questo Giro d’Italia, un tifoso lo ha incitato per poi mettersi a spingerlo da dietro. Lo sloveno è esploso in un disappunto eclatante mandando a quel paese lo spettatore: un tifoso particolare, ex scopritore di talenti anche per l’Atletico di Simeone.
A cura di Alessio Pediglieri
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Il Giro d'Italia fa la sua classica passerella d'onore sulle strade di Roma, celebrando la straordinaria grandezza di Tadej Pogacar, dominatore assoluto con la maglia rosa conquistata nella seconda tappa e mai più lasciata. Per il fenomeno sloveno, anche sei vittorie di giornata, l'ultima sul Monte Grappa scalato per ben due volte in solitaria, dove è stato protagonista anche di un alterco plateale con uno spettatore a bordo strada, reo di aver cercato di spingerlo in salita, infastidendolo.

L'ultima necessità di Pogacar è sicuramente quella di ricevere un aiuto sulle strade del Giro d'Italia numero 107 trasformato dal campione della UAE in un allenamento in vista del Tour de France di agosto. Ha dominato dal traguardo di Oropa (2a tappa) in poi, mantenendo fede alle attese e ai pronostici che lo volevano vincitore a Roma in rosa. E così è stato, con Pogacar che lo ha fatto nel modo più semplice e disarmante possibile: staccando ogni volta tutti i propri avversari ogni qualvolta ha voluto, sia in salita sia a cronometro. Una prepotenza sportiva impossibile da contrastare che ha lasciato agli altri solamente le briciole.

La vittoria sul Monte Grappa e il litigio col tifoso

Durante la scalata al Monte Grappa che nella 20a tappa è stato inserito nel percorso per ben due volte, Tadej Pogacar ha ancora dettato la propria legge, decidendo di scattare e prendersi la vittoria di giornata, la sesta di questa edizione. Non ce n'era bisogno, visti gli abissali vantaggi in classifica generale ma lo sloveno aveva anticipato la volontà di lasciare ancora il segno e così è stato. Un'apoteosi di potenza e classe, non solo sportiva, condita da alcuni gesti splendidi. Il primo verso i ragazzini, omaggiati di una borraccia da parte del campione, il secondo verso il nostro Pellizzari, durante l'ascesa verso la vetta.

Ma c'è stato anche un momento molto particolare, quando in piena salita, un tifoso è sbucato dal bordo strada e oltre ad incitare Pogacar è andato a spingerlo da dietro. Scelta azzardata e sbagliata che lo sloveno non ha per nulla apprezzato: si è girato verso lo spettatore mandandolo platealmente a quel paese, infastidito dal gesto inopportuno. Senza sapere che l'autore della spinta era uno spettatore molto particolare.

Chi è Renato Favero, procuratore e talent-scout calcistico

Si tratta infatti di Renato Favero, 79 anni, originario di Camposampiero e volto notissimo dello sport triveneto e non solo. Perché nel corso della sua carriera ha ricoperto il ruolo di direttore sportivo del Padova in C e del Treviso in D e poi ancora consulente esterno di mercato del Bassano in D. Ma non solo: Favero ha legato il suo talento anche alla scoperta di numerosi talenti del calcio nazionale, collaborando con Venezia, Trento, Como e Genoa e legandosi anche ad una grande del calcio europeo, l'Atletico Madrid.

Favero ha collaborato per l'Atletico Madrid con l'incarico di Scout per l'area Sudamericana, andando in giro tra Argentina, Uruguay e Brasile per conto di Diego Simeone e il suo staff. Era il 2017, gli anni in cui i Colchoneros erano tornati a primeggiare anche in Europa quando, nella stagione 2017-2018 si erano poi imposti conquistando la loro terza Europa League.

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