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Froome padrone del Tour de France: sui Pirenei vince e demolisce i rivali

Chris Froome sempre più maglia gialla. Nibali naufraga e dice addio alle speranze di ripetere l’impresa del 2014: male anche Contador e Quintana.
A cura di Davide Falcioni
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Il Tour de France 2015 ha un padrone assoluto: è Chris Froome, atleta del team Sky che già nei primi giorni aveva dimostrato di avere una marci più degli altri. Anzi, due. Oggi, sulla prima salita vera della Grande Boucle, Froome ha dimostrato di essere nettamente il migliore distruggendo le ambizioni di praticamente tutti i rivali quando mancavano ancora sei chilometri dal traguardo. Il kenyano ha vinto in solitaria, con un vantaggio considerevole su Quintana, che comunque ha "limitato i danni" a poco più di un minuto, distacco di per sé importante ma praticamente insignificante al confronto di quelo degli altri favoriti della vigilia.

Il nostro Vincenzo Nibali abbandona definitivamente il sogno di difendere la vittoria del 2014: il siciliano naufraga a oltre 4 minuti, perdendo contatto dai migliori quando mancavano ancora dieci chilometri al traguardo. Lo Squalo dello Stretto è costretto ad arrendersi: già nelle prime tappe aveva dimostrato di essere lontano dalla condizione del 2014, promettendo comunque che avrebbe tentato di ribaltare una situazione fortemente compromessa con una serie di attacchi sulle montagne. I suoi tifosi ci avevano sperato, ma il verdetto della prima frazione sui Pirenei non lascia spazio a speranze. Il siciliano potrà lottare al massimo per qualche vittoria di tappa.

Froome però demolisce anche le ambizioni di Contador, arrivato al Tour de France con l'intenzione di tentare la doppietta dopo aver trionfato al Giro d'Italia. Anche lui è giunto al traguardo con 2 minuti e 51 di ritardo, pagando uno scotto pesantissimo e pressoché irrecuperabile. Come per Nibali, anche lo Spagnolo dovrà accontentarsi delle briciole.

L'unico atleta che può far ancora sperare è Nairo Quintana: staccato di poco più di un minuto da Froome, il colombiano spera nei prossimi giorni in una giornata no del keniano per provare ad attaccare. Impresa ardua: quando siamo solo a metà Tour il verdetto sembra essere già scritto.

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