Tra Juventus e Inter spunta la rabbia della Roma: due rigori, due pesi e due misure

Tra Juventus e Inter la più "incazzata" è la Roma. Cosa c'entra la squadra di José Mourinho con gli episodi da moviola molto discussi del derby d'Italia? Basta azionare il rewind del campionato e tornare indietro nel tempo a ottobre scorso, quando all'Allianz Stadium venne giocata la sfida tra bianconeri e giallorossi e vinta dalla formazione di Allegri (1-0, gol di Kean nel primo tempo). Anche allora ci fu un episodio molto simile a quanto accaduto in occasione del calcio di rigore battuto da Çalhanoğlu e fatto ripetere dall'arbitro (Irrati) su segnalazione del Var (Mazzoleni e Passeri) per una scorrettezza commessa da un avversario: scattato in anticipo, era già in area prima che il turco calciasse guadagnando un vantaggio sulla respinta del portiere, Szczęsny.
Ma il metro di giudizio, la decisione presa e l'atteggiamento degli ufficiali di gara (Orsato in campo e i colleghi in cabina di regia, al Var c'era Nasca e Costanzo) furono del tutto diversi rispetto a quanto indicato dal regolamento. Perché contro i nerazzurri è stato applicato e contro i capitolini no? Se lo chiese anche l'allenatore portoghese che fece un post polemico prendendo spunto da quanto avvenuto in Champions ai bianconeri ("l'uno è stato ripetuto, l'altro no… indovinate quale").
Vediamo cosa è successo e quali sono i punti in comune, abbastanza da comprendere l'amarezza e la rabbia della Roma che adesso è quinta a -5 (54 punti) dalla Juventus (ai margini della zona Champions con 59 punti) e che in caso di pareggio avrebbe beneficiato di un gap inferiore da colmare.

In Juventus-Roma l'arbitro Orsato si rese protagonista di un duplice e clamoroso errore, ingiustificabile per un direttore di gara internazionale: non concesse la regola del vantaggio ai giallorossi, in gol con Abraham, e assegnò il calcio di rigore. Peggiorò le cose quando provò a dare anche una spiegazione a caldo (lo fece in dialogo con Cristante rubato dalle tv) e, più ancora, per non essersi accorto che la posizione di Chiellini era irregolare (come da regolamento). Il capitano approfittò del vantaggio guadagnato scattando in anticipo e riuscì, sul tiro di Veretout respinto da Szczęsny, ad anticipare l'intervento dell'avversario (Mancini).

Allora il Var non intervenne mentre domenica sera è stato decisivo. Irrati aveva annullato l'autogol di Danilo e fischiato una punizione per la Juventus valutando come falloso il tentativo di Çalhanoğlu di ribadire in rete la conclusione parata. Dalla cabina di regia arriva il suggerimento che, norme alla mano, obbliga il direttore di gara a indicare la ripetizione del penalty perché de Ligt era già in area prima che il turco eseguisse il rigore. Due casi in fotocopia, due esiti (e decisioni) differenti per Roma e Inter. Perché?