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Toni Kroos: “Siamo solo dei burattini nelle mani di Fifa e Uefa”

Il centrocampista tedesco del Real Madrid si è espresso duramente contro la Nations League e le novità previste per il Mondiale per Club: “Queste decisioni sono state prese per risucchiare tutto finanziariamente e ovviamente per risucchiare tutto fisicamente da ogni singolo giocatore. La Superlega Europea? I club più piccoli ne soffrirebbero e il divario tra grandi e piccole si allargherebbe”.
A cura di Alberto Pucci
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La protesta per i troppi impegni inseriti in stagione si allarga a macchia d'olio. A poche ore dalle accuse lanciate da Manuel Neuer, che ha spiegato come i giocatori siano ‘al limite del carico di lavoro‘, anche un altro campione tedesco ha espresso il suo dissenso per le poche ore di pausa tra una partita e l'altra. In occasione di un'intervista rilasciata al podcast ‘Einfach mal Luppen', Toni Kroos non ha infatti usato mezze parole per commentare l'attuale situazione "Alla fine, di tutte queste cose che sono state inventate, siamo in qualche modo solo i burattini di Fifa e Uefa".

Il trentenne centrocampista del Real Madrid e della nazionale di Joachim Loew, che in questi giorni ha anche dichiarato di voler chiudere la carriera nei Blancos, ha dunque criticato duramente la Nations League e le novità previste per il Mondiale per Club: "Queste decisioni sono state prese per risucchiare tutto finanziariamente e ovviamente per risucchiare tutto fisicamente da ogni singolo giocatore".

Kroos boccia anche la Superlega Europea

Uno degli argomenti analizzati dal giocatore cresciuto nelle giovanili del Bayern Monaco, è stato anche quello della nascita di una Superlega Europea: progetto che sta molto a cuore all'Associazione dei Club Europei (ECA) del presidente Andrea Agnelli: "I club più piccoli ne soffrirebbero e il divario tra grandi e piccole si allargherebbe – ha aggiunto Kroos – È anche bello lasciare certe cose quando sono buone, con i campionati e le competizioni internazionali esistenti ci sono già prodotti di punta".

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La rabbia di Guardiola

A dare una mano al giocatore tedesco e a rilanciare, questa volta dall'Inghilterra, il problema delle troppe partite è inoltre arrivato anche Pep Guardiola: "Ricordo che Sir Alex Ferguson, Arsene Wenger e Rafael Benitez si lamentavano degli stessi problemi – ha dichiarato lo spagnolo dopo la sfida tra Manchester City e Liverpool – Se non sono cambiate a quei tempi le cose, con quei grandi manager, come potrà succedere ora che ci siamo io, Jurgen e Ole? Il mio lavoro è proteggere i miei giocatori. È tutto quello che voglio: devono essere in forma e non avere infortuni. Quando arrivano agli allenamenti, sono esausti. LeBron James ha vinto il titolo NBA e ora sarà in vacanza per uno, due, tre mesi. I nostri ragazzi hanno otto giorni, due settimane massimo, e dopo partite, partite, partite".

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