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“Tiri tu il rigore?”, “Non me la sento”: c’è un’ombra sulla coscienza di Vlahovic

Il dialogo tra Dusan Vlahovic e Biraghi in occasione del calcio di rigore della Fiorentina spiega bene qual è lo stato d’animo dell’attaccante serbo. Nico Gonzales lo prende per il braccio e lo incoraggia. Sembra quasi dirgli: “sei tu il rigorista, va e tira”. In testa gli ronzano cattivi pensieri. Non ce la fa, non è il caso.
A cura di Maurizio De Santis
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La punizione calibrata all'incrocio dei pali gli ha tolto gli schiaffi da faccia. E la reazione dopo quella rete straordinaria spiega bene quale sia il suo stato d'animo da quando l'annuncio della società sull'interruzione delle trattative per il rinnovo l'ha messo in cattiva luce. Quel pasticcio sul calcio di rigore non tirato, ceduto, rifiutato ha rischiato di essere un boomerang per Dusan Vlahovic. Nel bene e nel male l'attaccante serbo è il protagonista della vittoria della Fiorentina contro il Cagliari. Negli occhi e nelle orecchie dei tifosi, anche di quelli che lo hanno fischiato fin dal riscaldamento, ci sono la traiettoria perfetta e il rumore palla che s'insacca in rete. Il resto è folklore, dall'esultanza fino all'abbraccio con il tecnico Italiano.

Il dialogo con Biraghi e Nico Gonzales, però, è una sbavatura. È un'ombra sulla coscienza di Vlahovic, sull'animo che in questo momento non è sereno. Non può esserlo, considerata la pressione che sente su di sé. E l'idea di presentarsi sul dischetto proprio dinanzi a quella Fiesole che lo aveva preso di mira nel riscaldamento alimenta l'ansia. In testa gli ronzano cattivi pensieri. Li ha scacciati via con quella prodezza balistica ma le immagini – compreso quelle dove lui tiene la mano davanti alla bocca per evitare l'interpretazione del labiale – non lasciano dubbi.

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L'arbitro ha concesso la massima punizione alla Fiorentina col Var. Sta ancora discutendo con i calciatori del Cagliari ed è in quel momento che Vlahovic si avvicina a Biraghi: tiene la mano sul volto e gli dice che non se la sente, che è meglio se il rigore lo batte lui. Non ce la fa, non è il caso. Il compagno di squadra acconsente e va sul dischetto.

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L'episodio, però, non finisce lì: Nico Gonzales affianca il serbo, lo prende per il braccio e lo incoraggia, lo spinge verso gli undici metri. Lo fa come a dirgli che non deve avere paura di niente, che la squadra lo sostiene. Sembra quasi dirgli: "sei tu il rigorista, va e tira". Vlahovic ha un attimo d'incertezza, alza le sopracciglia e fa una faccia imbarazzata. "Vabbe'…", non può sottrarsi e va verso Biraghi. Il difensore lo guarda, prende la palla e gliela porge. Il gesto è eloquente così come lo stupore di Gonzales che resta meravigliato quando Vlahovic si tira indietro. "Vai… vai… vai" dice a Biraghi che s'incarica della battuta e si allontana.

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