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Striscia la Notizia, Tapiro d’oro ad Andrea Pirlo. Il tecnico della Juve: “Mangerò il panettone”

Striscia la Notizia ha consegnato il Tapiro d’oro ad Andrea Pirlo dopo i due pareggi contro Crotone e Verona in campionato e la sconfitta di mercoledì con il Barcellona in Champions League: “Siamo in rodaggio. Non ho paura di non mangiar il panettone”. Nel servizio che andrà in onda stasera su Canale 5 l’allenatore bianconero si è detto tranquillo per la tenuta della sua panchina: “Sono fiducioso”.
A cura di Vito Lamorte
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"Siamo in rodaggio. Non ho paura di non mangiar il panettone". Andrea Pirlo è finito nel mirino di Striscia la Notizia e gli è stato consegnato il Tapiro d'oro dopo i due pareggi contro Crotone e Verona in campionato e la sconfitta di mercoledì con il Barcellona in Champions League. Il momento della squadra campione d'Italia in carica non è positivo ma il neo tecnico bianconero è convinto di riuscire a invertire presto la rotta e, nel servizio che andrà in onda stasera su Canale 5, si è detto tranquillo per la tenuta della sua panchina: "Sono fiducioso".

La Vecchia Signora non vince da tre partite di fila ma a preoccupare di più è il modo in cui questi stop sono arrivati: se contro Crotone e Verona la squadra ha reagito all'avversario mancando la vittoria per sfortuna o per poca precisione, ben diverso ciò che è accaduto con il Barcellona. La Juve non è mai parsa in grado di mettere in difficoltà i catalani e la superiorità della squadra di Ronald Koeman ha fatto emergere diversi problemi tecnici e tattici nell'impianto bianconero. L'assenza di Cristiano Ronaldo si è fatta sentire più del previsto contro avversari alla portata (quelli del campionato) e gli infortuni di Matthijs de Ligt e Giorgio Chiellini in difesa non hanno aiutato un processo di crescita che la squadra sta portando avanti con il nuovo allenatore da poco più di due mesi.

Pirlo è sempre stato un ragazzo con grande spirito e ha accettato di buon grado il  Tapiro d’oro che gli ha consegnato Valerio Staffelli ma,  quasi sicuramente, non era certo questo il ‘riconoscimento' che l'allenatore dei bianconeri si augurava di ricevere nei primi mesi da allenatore professionista. Il tempo per migliorare e giocarsi le proprie carte c'è ma il lavoro da fare sulla rosa sembra molto più complesso e impegnativo di quello che si potesse immaginare.

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