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Spalletti al fischio finale di Ucraina-Italia neanche esulta: corre da Scamacca, così non va bene

Subito dopo il 90′ di Ucraina-Italia, conclusasi con lo 0-0 che qualifica gli azzurri a Euro 24, il ct è corso subito in mezzo al campo per raggiungere Gianluca Scamacca. Un piccolo complimento, poi la bacchettata all’attaccante che non ha fatto tutto ciò che gli era stato richiesto.
A cura di Alessio Pediglieri
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L'Italia è riuscita a centrare l'obiettivo minimo richiesto, la qualificazione a Euro 2024 e lo ha fatto conquistando un sudato pareggio contro l'Ucraina sul neutro di Leverkusen doe si è svolta l'ultima gara valida per il Gruppo C, dove gli azzurri hanno ottenuto il secondo posto proprio grazie agli scontri diretti con la nazionale di Rebrov. La classica gara in bilico fino al 90′ con l'arrembaggio ucraino verso la porta di Donnarumma che non fortunatamente sortito effetti negativi. Luciano Spalletti ha cambiato in corsa, ripetutamente, assetto per frenarne l'impeto inserendo anche Gianluca Scammacca per aumentare il peso offensivo. Che però non ha convinto del tutto il ct, corso subito dal proprio attaccante a fine gara per complimentarsi e riprenderlo, allo stesso tempo.

Ucraina-Italia 0-0, un risultato che ha fatto esplodere di gioia il popolo azzurro che così a giugno potrà difendere il titolo continentale conquistato nell'era Mancini provando con Spalletti in panchina la linea della continuità verso l'obiettivo massimo, il rientro nella fase finale dei Mondiali dopo due anni di penitenza. Un pareggio in cui l'Italia ha giocato anche meglio, sprecando troppo, nella prima parte di gara per poi ritrovarsi in ginocchio in un finale in cui gli ucraini hanno gettato il classico cuore oltre l'ostacolo. E che avrebbero potuto consumare l'atroce beffa nei minuti di recupero con il più che dubbio intervento di Cristante su Mudryk in area, su cui ha prima ha sorvolato l'arbitro spagnolo Manzano e poi il VAR. Scatenando l'ira furibonda ucraina.

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Poco male perché per una volta gli Dei del pallone non hanno distolto lo sguardo verso un'Italia che necessitava di questa ondata di fiducia che latitava da troppo tempo e che la vedrà, anche se in quarta fascia e in un possibile girone di ferro, difendere il titolo conquistato a Wembley. Tuttavia, non tutto è andato per il verso giusto visto che la volontà era quella di replicare il successo contro la Macedonia per scacciare qualsiasi fantasma. Invece si è ritornati con l'astinenza in attacco dove Spalletti ha provato a mischiare le carte, sia all'inizio sia a gara in corso. Prima un tridente "leggero", con Raspadori tra Zaniolo e Chiesa, poi nella ripresa la "carta" pesante di Scamacca, giocata dal ct al 46′.

Il lavoro sporco di Scamacca per aiutare l'Italia a conquistare la qualificazione
Il lavoro sporco di Scamacca per aiutare l'Italia a conquistare la qualificazione

Obiettivo tenere bassa la difesa dell'Ucraina, fare possesso nella loro metà campo, sfruttare la vigoria fisica per trovare spazi e crearne ai compagni. Tutto ciò l'attaccante dell'Atalanta si è dedicato a compierlo non sempre riuscendoci alla perfezione, vista la sofferenza finale dell'Italia che ha spinto il ct a ricambiare negli ultimi minuti ancora scelte e assetto (prima con l'inserimento di Kean e poi di Darmian). Così ne è nata una prestazione sufficiente per volontà ma insufficiente per risultati. A dirlo, direttamente a Scamacca, ci ha pensato Spalletti in persona che, subito dopo il 90′ e a qualificazione in tasca, si è rivolto in mezzo al campo subito al proprio attaccante.

Le telecamere della Rai, che hanno arricchito il servizio internazionale, non hanno infatti distolto l'obiettivo sul ct azzurro, soddisfatto del risultato, alla ricerca di qualche particolare da raccontare. Che puntualmente si è verificato. Spalletti si è avvicinato a Scamacca, lo ha abbracciato battendogli orgogliosamente la mano sul petto e gli ha sussurrato qualche parolina all'orecchio. Doveva togliersi subito il pensiero e così l'ha fatto, con il labiale intercettato dagli obiettivi: "Sei forte" lo ha confortato, prima di dargli una tirata d'orecchie: "Ma ti devi svegliare…"

Un pensiero diretto e genuino che il ct ha replicato anche in conferenza post gara quando si è tornato della prestazione del giocatore: "Questa sera" ha confermato Spalletti, "non è stato pari al suo livello, però una cosa l'ha fatta: si è battuto". Riuscendo, insieme ai suoi compagni a tenere a galla una barca che ha rischiato il naufragio: "Le difficoltà le abbiamo avute ma le abbiamo saputo superare. Adesso" ha continuato il ct "ci possiamo divertire, avremo tempo per creare la Nazionale. E avrò più conoscenze anche io"

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