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“Si è innamorato della nostra città”: così iniziava la storia tra Mertens e Napoli 7 anni fa

Il 24 giugno 2013 il presidente del Napoli, Aurelio De Laurentiis, annunciò l’ingaggio ufficiale di Dries Mertens. Sono trascorsi 7 anni da allora e l’attaccante belga è divenuto il simbolo degli azzurri: è stato ribattezzato “Ciro”, a testimonianza del suo amore per la città, e ha fissato anche il nuovo record di marcature con la maglia dei partenopei.
A cura di Maurizio De Santis
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La crisi del settimo anno non ha scalfito il "rapporto di coppia" tra il Napoli, Napoli e il suo "innamorato" prediletto, Dries Mertens. L'Inter ha provato a fare la corte all'attaccante belga mettendo sul piatto un'offerta persuasiva ma non abbastanza da arrivare al cuore del calciatore. I soldi non sono tutto, affacciarsi dalla splendida terrazza sul Golfo e godere del clima che c'è in questa porzione d'Italia non ha prezzo. E poi c'è qualcosa in più che ha fatto la differenza: sentirsi partenopeo dentro, molto più della proverbiale arte di arrangiarsi. In campo lo ha fatto, dimostrando una duttilità tattica e qualità tecniche tali da mettersi addosso la maglia del bomber e trasformarsi da esterno d'attacco in nove vero.

Adesso si chiama (anche) Ciro, a testimonianza della simbiosi perfetta raggiunta con la città che ha attraversato in motorino (assieme alla moglie Kat) oppure girato in incognito per servire pasti caldi ai più bisognosi. Qualche volta s'è anche "sfiziato" a preparare e infornare pizze vestendo i panni del "garzone di fatica". Mertens è così, ‘nu bravo guaglione (un bravo ragazzo). Ad accoglierlo ai Quartieri Spagnoli per la firma in calce al murales a lui dedicato c'era una folla di tifosi impazziti.

Le sirene nerazzurre un po' lo avevano tentato, complice una situazione difficile deflagrata nella notte di Champions post Salisburgo: l'ammutinamento segnò il punto più critico dell'esperienza di Carlo Ancelotti e mandò fuori strada quella che era sembrata una macchina perfetta. Poi sono arrivati l'esonero dell'allenatore e l'ingaggio di Gennaro Gattuso che hanno cambiato poco alla volta lo scenario. Per la serie, l'amore non è bello se non è litigarello… E un po' di lite c'è stata.

Il broncio, però, è andato via col tempo: un po' ci ha pensato "ringhio" a rimettere le cose a posto, chiedendo al presidente, Aurelio De Laurentiis, di non lasciare sfuggire un atleta (e un uomo) del calibro di Mertens. Il periodo di lockdown ha solo dilatato ancora per qualche mese la data per pronunciare, ancora una volta il fatidico sì. Il rinnovo del contratto (biennale con opzione per il terzo anno) e la prospettiva che resti a Napoli a vita, anche dopo aver appeso le scarpette al chiodo, lo hanno accompagnato verso il record di marcature (ha superato nella speciale classifica Marek Hamsik) e la conquista della Coppa Italia contro la Juve battuta in finale ai rigori. Ironia della sorte, fu proprio una sua rete nel ritorno al San Paolo a eliminare la sua spasimante di mercato, quell'Inter che lo avrebbe voluto accanto a Lukaku.

Dries in questi giorni è stato a Napoli e mi ha detto che si è innamorato della nostra città, della sua immensità. Benvenuto Dries! #ADL

A rileggere oggi, a distanza di 7 anni da quel 24 giugno 2013, il tweet dell'annuncio ufficiale da parte del patron è come sfogliare l'album del giorno delle nozze o rivedere il filmino di quell'evento. In mezzo c'è tutta una vita, sullo sfondo il diorama romantico del Golfo.

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