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Scambio mercato Bernardeschi-Paquetà: chi ci guadagna tra Juventus e Milan?

Il possibile scambio tra Juventus e Milan con protagonisti Federico Bernardeschi e Lucas Paquetà potrebbe animare le ultime ore di questa sessione invernale di calciomercato. Considerando sia gli aspetti tattici che quelli economici/finanziari ecco pro e contro dell’operazione che porterebbe il brasiliano alla corte di Sarri e l’azzurro agli ordini di Pioli.
A cura di Michele Mazzeo
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Lo scambio Bernardeschi – Paquetà può diventare realtà. La Juventus, attraverso le parole di Fabio Paratici, qualche giorno fa aveva smentito la trattativa, e il Milan dal canto suo aveva confermato quanto detto dal dirigente bianconero. A poco più di 72 ore dalla chiusura della sessione di calciomercato invernale (fissata alle ore 20 di venerdì 31 gennaio) quella che sembrava soltanto una suggestione potrebbe invece concretizzarsi.

Le esigenze di Juventus e Milan

L’operazione resta ancora molto complicata e il tempo a disposizione per arrivare ad una definizione è pochissimo, ma le esigenze di tutte le parti coinvolte lasciano pensare che ci sono ancora discrete possibilità che lo scambio si porti effettivamente a termine. Da un lato infatti la Juventus ha l’esigenza aumentare il tasso di qualità del proprio centrocampo, dall’altro il Milan è alla ricerca di calciatori funzionali per il nuovo 4-4-2 impostato da Pioli dopo il ritorno di Zlatan Ibrahimovic. Nel mezzo due calciatori su cui sono stati fatti investimenti importanti ma attualmente ai margini dei due progetti tecnici e in cerca di rilancio.

Solo una gara da titolare nelle ultime 8 per Bernardeschi

Dopo una prima parte di stagione in cui aveva trovato diverso spazio senza però incidere, Federico Bernardeschi, è infatti finito nelle retrovie nelle gerarchie di Maurizio Sarri che nelle ultime 8 gare ufficiali lo ha schierato titolare soltanto in Coppa Italia contro l’Udinese (per giunta nel ruolo per lui completamente nuovo di mezzala) concedendogli per il resto soltanto due scampoli di partita nel match di campionato contro gli stessi friulani e, domenica scorsa, contro il Napoli per un totale di appena 33 minuti in campo.

Uno scarno utilizzo che sembra testimoniare quanto il suo allenatore in primis, ma anche la stessa società piemontese, non sembrano orientati a concedere ulteriore tempo al classe 94’ arrivato nel 2017 dalla Fiorentina che a questo punto potrebbe voler cambiare aria per provare a rilanciare la propria carriera.

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Paquetà fuori dal progetto tecnico e tattico di Pioli

Ancora più complicata la situazione Lucas Paquetà al Milan con il brasiliano che dopo un inizio di stagione a fasi alterne con Giampaolo in panchina ha deluso anche le aspettative del nuovo allenatore Stefano Pioli che dopo avergli concesso numerose chance (non sfruttate dall’ex Flamengo) gli ha preferito altri giocatori più funzionali al proprio sistema di gioco relegandolo difatti ai margini del proprio progetto tecnico (appena 60 i minuti in cui è stato impiegato il 22enne di Rio de Janeiro negli ultimi due mesi). L’arrivo di Ibra e la conseguente virata verso un 4-4-2 in cui difficilmente può trovare spazio ha poi portato alla “semirottura” degli ultimi giorni sancita con la richiesta del calciatore di non essere convocato per l’ultima gara giocata dai rossoneri a Brescia.

Scambio ‘tattico’: mezzala di qualità per Sarri, esterno da 4-4-2 per Pioli

Analizzando il possibile scambio tra i due talentuosi (ma discontinui) calciatori dal punto di vista esclusivamente tattico appare evidente come entrambe le società, e i rispettivi allenatori, possano trarre beneficio da questa operazione. Maurizio Sarri si troverebbe un calciatore in grado di giocare indistintamente da trequartista o da mezzala in un centrocampo a rombo aumentando il tasso di qualità tecnica dell’intero reparto (considerata una delle poche lacune della super rosa allestitagli da Paratici e soci).

Stefano Pioli potrebbe invece contare su un esterno offensivo di qualità perfetto per il suo 4-4-2 in quanto perfettamente in grado di assolvere compiti più difensivi oltre che quelli prettamente d’attacco. Una soluzione dunque che potrebbe far contente tutte le parti in causa.

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Gli aspetti economici: formula dell'operazione e caccia alle plusvalenze

A frenare tutto però ci sono gli aspetti economici – finanziari. È questo, infatti, più che su quello tattico, il “campo” sul quale si deciderà la partita considerato che sarà difficile in così poco tempo incastrare tutti i pezzi del puzzle affinché tutti ne traggano beneficio (o quantomeno non ci rimettano). Il primo nodo è legato alle modalità dell’operazione con la Juventus che chiede un adeguato conguaglio economico mentre il Milan vorrebbe uno scambio alla pari.

Dietro entrambe le richieste ci sono esigenze di bilancio dato che i bianconeri sono disposti a cedere Bernardeschi solo nel caso ciò fare effettuare una preziosa plusvalenza (al momento il suo acquisto dalla Fiorentina pesa ancora 23,6 milioni di euro sul bilancio della Vecchia Signora) mentre i rossoneri vogliono cedere Paquetà, pagato 35 milioni di euro (che con i bonus posso diventare 40) soltanto un anno fa, evitando quantomeno una minusvalenza che potrebbe complicare il piano di crescita della società.

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Lo scoglio: la differenza di ingaggi tra Berna e Paquetà

Il secondo nodo è invece legato alla differenza di ingaggio dei due calciatori visto che al momento l’esterno bianconero percepisce 4 milioni netti più bonus a stagione contro l’1,7 milioni all’anno incassati invece del brasiliano. Una differenza che potrebbe diventare ostacolo per il Milan impegnato in questo momento sì a rinforzare la squadra ma anche a razionalizzare gli ingenti investimenti ereditati dalla gestione precedente.

Come? Cedendo alcuni calciatori fuori dal progetto tecnico, ma soprattutto riducendo il monte ingaggi (sovradimensionato rispetto al rendimento della squadra), tenendo sotto controllo le spese e prendendo calciatori sì di qualità ed esperienza ma legandoli a sé con contratti brevi come fatto per Simon Kjaer, Asmir Begovic e Zlatan Ibrahimovic: sei mesi di contratto per i primi due, sei con opzione di dodici per lo svedese. Situazione quest’ultima non eventualmente ipotizzabile nel caso arrivasse il 25enne Bernardeschi.

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