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Sassuolo-Udinese finisce 0-0 ma vince la noia di una partita sembrata un’amichevole

L’anticipo della settima giornata di Serie A tra Sassuolo e Udinese si chiude col risultato di 0-0. È la fotografia di una partita senza emozioni, caratterizzata da uno sterile possesso palla degli emiliani e scandita da un dato in particolare. Sei i tiri totali effettuati, di cui uno solo nello specchio della porta.
A cura di Maurizio De Santis
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Il Sassuolo pareggia per 0-0 in casa contro l'Udinese e fallisce il tentativo di sorpasso in vetta al Milan. Resta secondo a quota 15: a -1 dai rossoneri e +3 su Juventus e Atalanta, +4 su Napoli e Inter. Sei tiri totali tra primo e secondo tempo, uno solo nello specchio della porta. È sufficiente questo dato per raccontare cosa (non) è stato l'anticipo della settima giornata di campionato. Un lunghissimo, sterile possesso palla dei padroni di casa con percentuali bulgare (oltre il 60% per larghi tratti della gara). Una ragnatela di passaggi (quasi 600, il doppio dei bianconeri) e triangolazioni con le quali la squadra di De Zerbi ha provato a occupare il campo e a cucire la trama delle azioni. Ma è servito a nulla nonostante tornassero in attacco due pedine importanti come Ciccio Caputo e Berardi.

Più che un match di campionato, tra una squadra che può trovarsi in vetta al campionato e un'altra che cerca punti per la salvezza, è sembrato di assistere a un'interessante amichevole. E gli emiliani, al cospetto di un avversario ordinato e che ha messo gamba laddove i limiti tecnici impedivano di prendere maggiori rischi, sono sembrati la brutta copia di quanto visto a Napoli. O, forse, il merito della vittoria del San Paolo andava equamente ripartito con una prestazione mediocre dei partenopei.

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Sassuolo e Udinese dividono anzitutto l'idea che è meglio non farsi del male. Da copione sono i padroni di casa a prendere l'iniziativa mentre ai friulani tocca il ruolo di sparring partner. Giocano una gara con impostazione difensiva, i ranghi sono serrati davanti a Musso, ma non fanno barricate né corrono rischi particolari. Funziona l'esecuzione del fuorigioco da parte di entrambe le squadre e quando l'incontro sfiora addirittura la noia per lo spettacolo offerto ci pensano i falli commessi a regalare fiammate di agonismo.

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De Zerbi richiama in panchina Boga (ancora non al top della condizione) e lancia Defrel. Poco dopo toglierà anche Caputo (in ombra, esce senza aver mai tirato in porta) e si affiderà a Raspadori per il forcing finale. Gotti spedisce in campo Deulofeu al posto di Pussetto (lo spagnolo va a piazzarsi accanto a Okaka) ma cambierà davvero poco nell'interpretazione tattica. Nel finale ci sarà spazio anche per Lasagna, cinque minuti buoni per far valere stazza fisica in area e tenere a bada le velleità degli emiliani.

Un brivido però c'è: il Sassuolo reclama per la mancata concessione di un calcio di rigore: protesta per un presunto tocco col braccio di Zeegelaar in chiusura su Muldur, ma non c'è motivo di assegnare il penalty. Il calciatore dell'Udinese colpisce la palla a distanza ravvicinata e la prende di petto pieno. Poi il nulla. E quando l'arbitro fischia la fine dopo 3 minuti di recupero vanno tutti a prendere un tè caldo.

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