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Sarri spietato a un’ora dalla fine del mercato: “Non rientri nei nostri piani”, “E me lo dici ora?”

Il drammatico confronto nell’ufficio del tecnico toscano: “Cosa? Perché me lo dici adesso? Un’ora prima che la finestra si chiuda? Ho bisogno di tempo’. Lui rispose: ‘No, no’…”.
A cura di Paolo Fiorenza
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Era dai tempi del Napoli che Maurizio Sarri non restava per due stagioni di fila sulla stessa panchina: da allora ci sono stati un anno al Chelsea, uno alla Juventus e poi – dopo la pausa a libro paga bianconero – uno alla Lazio, dove finalmente ha trovato la continuità di un progetto di cui è l'architrave. Claudio Lotito crede fermamente nel 63enne tecnico toscano, del quale ha appena prolungato il contratto fino al 2025, con lo stipendio che sale a 3,5 milioni all'anno.

Nessun titolo vinto per Sarri nella scorsa stagione alla guida dei biancocelesti, dopo un biennio ricco di soddisfazioni con lo Scudetto messo in bacheca alla Juve – l'ultimo dei bianconeri – e ancora prima l'Europa League vinta col Chelsea. E proprio l'esperienza londinese è il terreno su cui si innesta il racconto fatto da un giocatore dei Blues che ha parole tutt'altro che benevole per Sarri, che lo avrebbe liquidato in maniera brutale ad appena un'ora dalla fine del calciomercato.

Sarri con l'Europa League vinta al Chelsea
Sarri con l'Europa League vinta al Chelsea

Nel 2017, l'estate prima che il  toscano approdasse a Stamford Bridge, Danny Drinkwater si era trasferito dal Leicester al Chelsea per oltre 40 milioni di euro, andando a ricomporre con Kanté la straordinaria mediana che l'anno prima aveva fatto le fortune della squadra di Ranieri, scrivendo una delle pagine più fiabesche del calcio inglese. Frenato dagli infortuni, il centrocampista nella sua prima stagione a Londra era sceso in campo soltanto 22 volte e poche volte da titolare, ma le cose per lui sarebbero andate ancora peggio l'anno dopo con l'arrivo di Sarri, venendo impiegato soltanto una volta (mezzora nel Community Shield a inizio stagione), ma soprattutto vivendo un'esperienza che ora racconta con grande amarezza.

"Era arrivata l'ultima ora della finestra di trasferimento e sono stato trascinato nell'ufficio del tecnico, in maniera per niente prevista. ‘Non pensare di essere nei nostri piani', mi disse Sarri, tradotto da Gianfranco Zola. Io gli risposi: ‘Cosa? Perché me lo dici adesso? Un'ora prima che la finestra si chiuda? Ho bisogno di tempo'. Lui rispose: ‘No, no, abbiamo dei club all'estero che puoi considerare…'. La mia reazione fu: ‘No, ho mio figlio. È la mia priorità'. Così ho deciso di restare fino a gennaio", è il racconto fatto a Sky Sports.

Danny Drinkwater nella sua unica apparizione in maglia Chelsea nella stagione di Sarri: il Community Shield ad agosto
Danny Drinkwater nella sua unica apparizione in maglia Chelsea nella stagione di Sarri: il Community Shield ad agosto

In realtà poi Drinkwater restò al Chelsea tutto l'anno, ma non vide più il campo neanche per un minuto, restando di fatto fuori rosa (soltanto due convocazioni in panchina per lui). L'estate del 2019 sia lui che Sarri lasciarono Londra: il tecnico per andare alla Juve, il centrocampista in prestito al Burnley, cui seguirono altri prestiti ad Aston Villa, Kasimpasa e Reading, restando sempre sotto contratto coi Blues in virtù del ricco quinquennale sottoscritto nel 2017. Anni in cui il giocatore ammirato al Leicester non si è più visto ed ora, a 32 anni, Drinkwater si è svincolato dal Chelsea, non senza rimpianti: "Sì, mi sembra di aver buttato cinque anni. Se fossi rimasto al Leicester, se non mi fossi infortunato, se il club mi avesse trattato in modo diverso… Sono tutti se. È frustrante, mi sta ancora bruciando per come è andata".

Adesso il centrocampista è padrone del suo destino e si sforza di guardare con ottimismo alla sua carriera: "Ci sono alcune offerte in giro. È un momento strano per il calcio, specialmente quando sei svincolato. L'ultima stagione (33 presenze in Championship col Reading, ndr) mi ha aiutato enormemente, giocando tutte quelle partite, e spero che la seconda metà della stagione abbia dimostrato che ho ancora la capacità e la fame di spingermi oltre. Ci sono opzioni, è solo questione di decidere. Adoro vincere, quindi è difficile lasciar perdere a questa età".

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