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Ronaldinho paga quasi un milione e mezzo per riavere il passaporto

L’ex giocatore di Barcellona e Milan, campione del mondo con il Brasile ai Mondiali di Giappone e Corea del 2002 e Pallone d’Oro nel 2005, dovrebbe presto saldare il debito con il fisco del suo paese. Quando pagherà il milione e quattrocentomila euro che deve allo Stato brasiliano Ronaldinho potrà riavere il passaporto.
A cura di Alessio Morra
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Ronaldinho da tempo ha seri problemi con il fisco brasiliano. Ora il Pallone d’Oro del 2005 sembra sia a un passo dal saldare i suoi debiti con l’erario. L’ex funambolico giocatore brasiliano pagherà quasi completamente la multa che gli è stata inflitta per danni ambientali. Il giocatore quando salderà il suo debito riavrà il suo passaporto e così potrà uscire nuovamente dal Brasile.

Il pagamento della multa in cambio del passaporto

L’atto finale della contesa tra Dinho e il fisco brasiliano sta per arrivare. Ronaldinho era stato multato per danni ambientali dopo aver costruito un molo e una piattaforma per la pesca sul lago Guaibà, a Porto Alegre. Questa battaglia dura da quattro anni. Il giocatore e il fratello Roberto dovranno versare 1 milione e 400mila euro, in cambio Ronaldinho riotterrà il suo passaporto. Se l’ex di Barcellona e Milan, non dovesse per qualsiasi motivo, assolvere all’impegno preso nei tempi previsti invece dovrà pagare anche gli interessi e dovrà sborsare 2 milioni e 100mila euro. In Brasile c’è chi sostiene che il conto in banca dell’ex giocatore sia praticamente in rosso, e per questo la disputa è andata così per le lunghe. Ronaldinho a livello economico  potrà, presto, avere un po’ di serenità perché l’ente federale brasiliano che si occupa di turismo lo ha incluso tra le 15 figure di spicco per promuovere l’immagine del paese oltre confine.

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Bloccate 57 proprietà di Ronaldinho

Ronaldinho, che a metà ottobre dovrebbe essere in Colombia per una partita amichevole, mesi aveva fatto un appello per recuperare il documento spagnolo. L’ex rossonero ha il doppio passaporto e disse che l’azione dello stato brasiliano nei suoi confronti era illegale, con l’altro documento avrebbe potuto lasciare il paese. Inoltre l’ex numero 10 del Brasile ha subito anche il blocco di 57 proprietà, sempre per il mancato pagamento della multa relativa alla sanzione ambientale.

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