Roma, Pastore vicino alla cessione in Cina: trattativa bloccata dal coronavirus
Poteva essere un'operazione facile e veloce e invece si è trasformata in una lotta contro il tempo, una gara in salita che alla fine sembra aver fatto desistere tutti. Javier Pastore avrebbe potuto lasciare la Roma e trasferirsi in Cina, velocemente, a gennaio, lasciando la Capitale e un progetto tecnico che mai l'ha visto realmente integrarsi fino in fondo. Invece, tutto è sfumato: colpa del coronavirus, che ha già messo la Cina in ginocchio con conseguenze dirette anche nel mondo dello sport.
Non è un caso infatti, se la Federazione Calcistica Cinese abbia già annunciato ufficialmente il rinvio di tutte le competizioni, compreso l’inizio della Chinese Super League che era in programma per il 22 febbraio. L’epidemia che si sta propagando sta avendo effetti anche sul mondo dello sport, non solo del calcio e del calciomercato.
Tutto fatto, anzi no
Il trasferimento di Pastore sembrava cosa fatta: Petrachi aveva lavorato sotto traccia per accontentare l'argentino e permettergli di continuare la stagione con una maglia da titolare sulle spalle. Il club capitolino era riuscito ad individuare una nuova squadra per il centrocampista ed anche il problema dell'ingaggio (con la Cina che da qualche settimana ha imposto una sorta di salary cap) rappresentava uno scoglio già superato. La Roma aveva lavorato di cesello trovando uno sponsor che avrebbe coperto l’ingaggio del Flaco.
L'epidemia in Cina: molti giocatori pronti a lasciare il Paese
Purtroppo, quando tutto sembrava ormai incanalato verso la definitiva fumata bianca, è arrivato lo stop improvviso per problemi contingenti. Il diffondersi del coronavirus ha reso il trasferimento praticamente impossibile per il calciomercato di gennaio costringendo Pastore a restare in capitale. Complicatissimo, adesso, ad una manciata di ore dalla chiusura invernale, trovare una nuova sistemazione gradita a tutti. In Cina, tutto è fermo e nel mondo del calcio non solo è stato sospeso a data da destinarsi l'inizio delle attività, ma diversi giocatori che negli anni passati si sono trasferiti, attratti dagli ingaggi da favola, starebbero anche pensando di lasciare il Paese.