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Roma, Fonseca in bilico. È l’ottavo allenatore in dieci anni che può essere esonerato

La stagione della Roma rischia di concludersi con l’ennesima rivoluzione, questa volta dovuta anche alla necessità di aggiustare il bilancio a causa della mancata cessione. Senza Champions e in una posizione di classifica durissima (-12 dal quarto posto e -20 dalla Lazio) il futuro di Fonseca appare segnato. Ad anticiparlo un messaggio del presidente, James Pallotta, dopo la sconfitta in casa contro l’Udinese.
A cura di Maurizio De Santis
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Rudi Garcia. Luciano SpallettiEusebio Di Francesco con l'interregno di Claudio RanieriPaulo Fonseca. Dal 2013 (prima esperienza del triennio con il tecnico francese) a oggi la Roma ha affidato la panchina a ben cinque allenatori nel giro di sette anni. Otto in un decennio – o quasi – se le lancette dell'orologio tornano indietro ancora di un paio di stagioni aggiungendo alla lista Luis Enrique (oggi ct della Spagna), Zdenek Zeman e il rimedio per chiudere la stagione del boemo, Aurelio Andreazzoli.

L'unico che ha resistito di più al timone dei giallorossi è stato l'allenatore transalpino. Per tutti gli altri, in un modo o nell'altro, è finita male. Spalletti – trascinato nel gorgo della polemica con Totti – decise di andar via e ricominciare altrove. E, alla luce delle indiscrezioni che filtrano dalla Capitale, finirà male anche per l'attuale tecnico portoghese, destinato a essere sollevato dall'incarico a meno che non riesca nel miracolo di vincere l'Europa League o portare in dote la qualificazione in Champions (e i milioni annessi). A completare il quadro di una società che – al netto della mancata cessione – dà l'idea di essere in disarmo dopo aver fatto scelte avventate c'è anche il benservito a due direttori sportivi nel giro di poco tempo: prima Monchi (rientrato in Andalusia) poi Petrachi.

"Partita vergognosa". È così che il presidente, James Pallotta, avrebbe definito la prestazione dei giallorossi battuti in casa nell'ultimo turno di campionato contro l'Udinese. Sembra l'anticamera del licenziamento, la conferma di una decisione che è stata già presa ma rimandata nel tempo perché adesso è del tutto inutile fare rivoluzioni. Al termine della stagione manca poco: -12 dal quarto posto e -20 dalla Lazio seconda in classifica, in ballo c'è ancora il cammino in Coppa che potrebbe concludersi a inizio agosto con gli ottavi di finale contro il Siviglia. Solo in caso di crollo verticale il processo potrebbe essere accelerato portando con sé la necessità di vendere i pezzi pregiati al miglior offerente per questioni di bilancio e di debiti (300 milioni circa) che pendono tra capo e collo.

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