Reclamo contro la FIFA e i Mondiali 2034 in Arabia Saudita: “Sta violando le sue stesse regole”

I Mondiali di calcio del 2030 saranno quelli del centenario, quelli successivi (nel 2034) si terranno in Arabia Saudita. Un gruppo di avvocati afferma che la FIFA viola le proprie norme sui diritti umani relativamente la Coppa del Mondo 2034. La FIFA ha l'obbligo di garantire il rispetto dei diritti umani. Questo gruppo di avvocati, che include anche un ex consigliere, ha presentato una denuncia ufficiale.
Reclamo contro la FIFA
L'ex consigliere anticorruzione della FIFA Mark Pieth ha redatto la denuncia con l'avvocato svizzero Stefan Wehrenberg e quello britannico Rodney Dixon, che già un anno fa avevano presentato un rapporto in cui mettevano in guardia dai rischi derivanti dall'assegnazione dei Mondiali 2034. Loro sostengono che l'organismo di governo non ha rispettato le proprie norme sui diritti umani. L'esposto di 30 pagine è stato presentato tramite il meccanismo di reclamo ufficiale della FIFA e chiede un'azione immediata in cinque aree.
"I diritti umani in Arabia non sono rispettati"
Nel ricorso si sostiene che il processo di gara non è riuscito a garantire il rispetto degli standard sui diritti umani: "La decisione della FIFA di approvare l'Arabia Saudita come prossimo paese ospitante pone ora la FIFA , in conformità con la sua stessa politica, all'obbligo di garantire che i diritti umani riconosciuti a livello internazionale siano rispettati in Arabia Saudita. Ad oggi non vi è alcuna prova che tali misure siano state intraprese, né tanto meno che la FIFA abbia alcuna intenzione di farlo. Questo reclamo evidenzia queste carenze affinché possano essere corrette senza indugio".

"La FIFA deve sviluppare un piano d'azione"
I cinque ambiti a cui si riferiscono gli avvocati riguardano la libertà di espressione e di associazione, gli arresti arbitrari, i maltrattamenti e la pena di morte, l'indipendenza della magistratura, i diritti dei migranti e delle donne: "La FIFA deve sviluppare un piano d'azione concreto e trasparente in collaborazione con le autorità saudite, anziché affidarsi all'azione unilaterale dello Stato ospitante. Questo piano deve includere requisiti minimi, garantirne l'immediata attuazione e istituire solidi meccanismi di monitoraggio continuo. Ad oggi, la FIFA non ha intrapreso alcuna azione in tal senso".