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“Perisic straordinario”: da uomo non essenziale a leader, l’Inter se lo gode ma ha paura di perderlo

Ivan Perisic è diventato un uomo imprescindibile dell’Inter negli ultimi due anni ma prima di questo suo nuovo status era considerato una pedina non indispensabile. Il percorso del croato è davvero formidabile, ma ora i tifosi nerazzurri tremano per il rinnovo.
A cura di Vito Lamorte
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Da pedina non imprescindibile a leader. Questa è stata la parabola di Ivan Perisic degli ultimi tre anni. Il calciatore croato dell'Inter è diventato un uomo di riferimento nello spogliatoio nerazzurro dopo che il suo nome era stato inserito nella lista dei partenti se fosse arrivata una buona offerta in seguito alla sua esperienza al Bayern Monaco. Il classe 1989 nato a Spalato è sempre stato un calciatore importante per il club meneghino, sin da quando arrivò per volontà di Roberto Mancini nell'estate del 2015.

La forza fisica, la capacità di leggere le situazioni offensive e la pericolosità in zona gol gli permettevano di essere un uomo inamovibile per tutti i tecnici che si sono succeduti sulla panchina della Beneamata, ma adesso è tutta un'altra cosa. Il cambio di ruolo e di approccio al ruolo che ha portato, anche grazie al lavoro di Antonio Conte, gli hanno permesso di diventare un calciatore ancora più determinante e, in qualche caso. anche più d'impatto sulle sorti delle partite della sua squadra.

Nello scacchiere tattico che ha permesso all'Inter di vincere di nuovo lo Scudetto dopo undici anni, e di tornare a trionfare nelle altre due competizioni nazionali nei mesi successivi, Perisic è una pedina fondamentale per alcune caratteristiche che lo rendono unico da tutti i suoi omologhi europei: è diventato consapevole della sua forza e dei suoi mezzi, li mette al servizio della squadra in entrambe le fasi e riesce ad essere un punto di riferimento sia tecnico che mentale per i compagni. Un leader a tutto tondo.

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L'ennesima dimostrazione della sua crescita è stata la sua prova durante la finale di Coppa Italia contro la Juventus, quando nei tempi supplementari si è preso la squadra sulle spalle e con due gol ha aiutato l'Inter a vincere la sua ottava coppa nazionale. Anche Arrigo Sacchi, che con l'Inter non è sempre di manica larga nei giudizi, sulle colonne de La Gazzetta dello Sport ha elogiato la sua prestazione con parole chiare: "Perisic straordinario, gioca a sinistra e calcia con tutti e due i piedi. Ha una tecnica difficile da vedere".

Analizzando le prestazioni di Ivan Perisic da un paio d'anni a questa parte nessuno dovrebbe scandalizzarsi se viene considerato il miglior laterale ‘a tutta fascia' d'Europa e tra i migliori al mondo. Unisce l'utile al dilettevole, perché corre all'indietro per fare la diagonale difensiva e si può permettere gesti tecnici come il secondo gol dell'Olimpico. In alcuni momenti sembra dominante perché non ha paura della giocata in fase offensiva ma è in grado di dare supporto in quella difensiva grazie alle sue grandi doti atletiche. Un moto perpetuo.

Adesso, però, l'Inter deve fare di tutto per provare a tenerlo ancora a Milano: il contratto in scadenza è un pericolo e le sue parole dopo la finale dell'Olimpico hanno allarmato tutti i tifosi. La situazione non sembra compromessa ma a viale della Liberazione stanno cercando la strada giusta per tenersi stretto Ivan Perisic ancora un po'.

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