Perché una nazionale arrivata ultima nel girone rischia di andare ai Mondiali al posto dell’Italia

Rino Gattuso si è lamentato apertamente del format delle qualificazioni ai Mondiali che sta condannando l'Italia a giocarsi per l'ennesima volta i playoff. Ola Solbakken, CT della Norvegia e prossimo avversario degli azzurri nell'ultimo atto di San Siro ha risposto per le rime, rispedendo le polemiche al mittente. Eppure qualcosa che non quadra in questa formula c'è ed è chiaro a tutti: l'Italia, che ha perso solamente una partita del proprio Girone, è stata di fatto estromessa da subito dalla possibilità di un pass diretto mentre altre Nazioni sono pronte a partire per i Mondiali 2026 con storture evidenti. Che rischiano di portare al torneo invece degli Azzurri anche chi può chiudere all'ultimo posto: come la Svezia, ripescata grazie alla Nations League, che potrebbe di fatto incrociare negli spareggi proprio l'Italia.
Il paradosso dell'Italia: 6 vittorie nel Girone di Qualificazione non valgono i Mondiali
La premessa è doverosa: se l'Italia non avesse perso a Oslo oggi si starebbe ancora giocando l'approdo diretto alla fase finale dei Mondiali 2026. Quindi, il peccato originale è tutto frutto nostro ben sapendo da sempre anche della formula che non avrebbe ammesso errore alcuno. Eppure si fronte a quanto sta accadendo, non si può richiedere una revisione totale di un format che premia al di là dei meriti conquistati sul campo, sfaldando di fatto una regola non scritta che da sempre governa il calcio: il risultato sul campo, per l'UEFA non conta più di tanto. A dirlo – oltre ai nostri – sono i dati e i numeri: ai Mondiali ci potrebbero andare la Svezia – oggi ultima nel proprio girone – e ad un passo c'è il Belgio malgrado tre pareggi nelle 7 gare disputate fino ad oggi. L'Italia? Malgrado il filotto immacolato di successi, paga il KO all'esordio a Oslo lo scorso 6 giugno, inficiando tutto ciò che si è fatto fino ad oggi.
Il meccanismo distorto: l'Italia agli spareggi può incontrare la Svezia, ultima nel suo Girone
Con sei vittorie nel proprio Girone, l'Italia avrebbe staccato il pass mondiale senza alcun tipo di problemi in diversi Gironi di qualificazione e invece i 18 punti (che potrebbero diventare 21 dopo la sfida contro la Norvegia) rappresentano un paradosso da risolvere: gli Azzurri finiscono nel calderone dei playoff insieme ad altre squadre che nei propri Gruppi hanno fatto pessimi risultati, ma che sono state "salvate" dal "paracadute" che rappresenta la Nations League, torneo che la UEFA ha preteso avesse un ruolo specifico proprio in chiave "qualificazione". Da qui il problema di fondo, con Nazionali pessime nelle qualificazioni che però possono festeggiare comunque. Infatti ai prossimi playoff l'Italia (potenzialmente a 21 punti nel proprio Girone) potrebbe incrociare in semifinale la Svezia (ultima nel proprio con un solo punto ma ripescata grazie alla posizione finale dell'ultima Nations League), con gli scandinavi che potrebbero estromettere clamorosamente gli Azzurri.
Il calcolo e le combinazioni che hanno condannato l'Italia: ai playoff insieme alle peggiori
Proprio il meccanismo della Nations League ha creato situazioni surreali, dove una squadra con un pessimo rendimento nei gironi di qualificazione (esempio la Svezia, il Belgio, o San Marino o l'Irlanda del Nord) può accedere ai playoff e potenzialmente direttamente ai Mondiali: grazie alla posizione ottenuta all'ultima Nations League. Il meccanismo distorto prevede infatti 4 "salvagente" che la Nations League offre ai rispettivi vincitori della propria League, indipendentemente dai gironi Mondiali. Così una Nazionale debole – o che sbaglia – nei gironi ma ben posizionata in Nations League entra tranquillamente nei playoff, o si ritrova a "gestire" la propria posizione. Un cervellotico calcolo di combinazioni e di intrecci che può portare a vedere ai playoff – per restare in casa nostra – anche la Moldavia che ha racimolato solo 1 punto nel Girone, ma che avendo vinto la League D (la più debole) in Nations League con conseguente promozione in League C.

Perché malgrado il Mondiale a 48 squadre per l'Italia non c'è stato alcun vantaggio
Quando la FIFA decise di allargare il numero di Nazionali presenti al Mondiale, con 48 squadre tutti avevano esultato, pensando che fosse praticamente impossibile a quel punto per l'Italia, ad esempio, fallire l'appuntamento. Sulla carta sì, ma il folle meccanismo si è rivelato un autentico autogol organizzativo. I posti riservati alla UEFA, quindi alle squadre europee, sono sì aumentati da 13 a 16 ma c'è un imbuto da superare, iniquo: direttamente vanno alla fase finale solamente le prime dei gironi di qualificazione. A favore di chi in Nations League se l'è cavata meglio (senza contare la differenza tecnica tra League A o League D). Così l'Italia si ritrova a giocarsi l'accesso ai Mondiali 2026 passando per le Forche Caudine degli spareggi, rischiando concretamente di rivivere l'incubo delle due passate edizioni dove ha assistito al torneo dalla TV.