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Perché sul caso Osimhen e le plusvalenze il Napoli non rischia la stangata come la Juventus

Cosa può succedere adesso al Napoli? La chiusura delle indagini della Procura di Roma può portare al rinvio a giudizio per De Laurentiis e al deferimento da parte della Procura federale (ma solo in un caso) per la stessa vicenda dalla quale club e patron vennero prosciolti nel 2022.
A cura di Maurizio De Santis
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Il presidente del Napoli, De Laurentiis, e l'attaccante, Victor Osimhen.
Il presidente del Napoli, De Laurentiis, e l'attaccante, Victor Osimhen.

La chiusura delle indagini della Procura di Roma sull'ipotesi di falso in bilancio per l'operazione Victor Osimhen e le plusvalenze fittizie ha rimesso al centro della discussione la possibilità che il presidente, Aurelio De Laurentiis, sia rinviato a giudizio e il Napoli – complice l'eventuale riapertura degli atti anche a livello federale previo deferimento – rischi dal punto di vista sportivo un'ammenda o, addirittura, la penalizzazione in classifica. Deve temere anche per la revoca dello scudetto conquistato l'anno scorso? No, un'eventuale provvedimento da parte della Procura Figc sarebbe sarebbe da scontare nella stagione in scorso.

La situazione attuale porta con sé alcune domande: le posizioni di partenopei e bianconeri sono assimilabili? Anche i campani potrebbero ritrovarsi con una classifica sforbiciata in maniera clamorosa come accaduto l'anno scorso alla squadra di Allegri? C'è una differenza sostanziale (e non di poco conto) tra le due vicende che può essere sintetizzata:

  • le contestazioni mosse nei confronti della ‘vecchia signora' partirono da un presupposto che s'è rivelato molto più grave, ovvero il ricorso sistematico alla strategia delle plusvalenze e degli ‘affari a specchio' realizzati con lo scambio/compravendita di calciatori che portò al -10 in Serie A (dopo il -15 iniziale respinto dal Collegio di Garanzia del Coni su ricorso della Juve), al patteggiamento e, successivamente, all'esclusione dalle Coppe per una anno su decisione della Uefa.
  • le eccezioni sollevate nei confronti del Napoli fanno riferimento a una sola operazione sospetta anche se abbastanza onerosa considerato il volume delle transazioni e delle valutazioni dei singoli cartellini dei giocatori. Nel 2020 per ingaggiare Osimhen dal Lille gli azzurri pagarono 71 milioni di euro più 10 in bonus. L'accordo prevedeva che la società francese corrispondesse 20 milioni per l'inserimento nella trattativa di 3 giovani (Luigi Liguori, 4 milioni; Claudio Manzi, 4 milioni; Ciro Palmieri, 7 milioni) e del portiere (Orestis Karnezis, 4,8 milioni; una presenza, ritiratosi nel 2022). Dov'era l'anomalia? Nelle stime fuori mercato dei ragazzi del settore giovanile mai in campo col Lille e finiti in prestito (sempre in Italia) a giocare in categorie minori.
  • La Procura della Federcalcio s'era già interessata all'operazione: ad aprile 2022, in seguito ad accertamenti, sia il Napoli sia il presidente, De Laurentiis, vennero prosciolti da ogni addebito e l'appello della Corte Federale fu respinto. A dicembre fu riaperto il caso della Juve, perché emersero nuovi dettagli nell'inchiesta, ma la società partenopea non figurava in alcun modo nelle carte della Procura di Torino.
  • Altro dettaglio che sfuma la posizione della società (in questo caso dal punto di vista penale) è che non è quotata in Borsa, né (almeno per adesso) nel materiale a disposizione degli inquirenti vi sarebbero intercettazioni oppure altri riscontri documentali che prescindono dalle dichiarazioni dei tesserati coinvolti.
L'attaccante nigeriano ha trascinato il Napoli allo scudetto nella scorsa stagione.
L'attaccante nigeriano ha trascinato il Napoli allo scudetto nella scorsa stagione.

Cosa può succedere adesso al Napoli? La chiusura delle indagini della Procura di Roma può portare al rinvio a giudizio per De Laurentiis, che – come si apprende – avrebbe già fatto sapere ai pm di essere pronto a farsi ascoltare per chiarire la propria posizione (ha 20 giorni di tempo per presentare memoria difensiva.

"Nell'ipotesi originaria di reato il falso in bilancio nasce per l'idea di frodare il fisco, ma in questo caso ciò non è avvenuto – ha ammesso all'Ansa, Fabio Fulgeri, legale del massimo dirigente -. È un'ipotesi già esclusa dai magistrati a Napoli. Vediamo cosa ci contestano perché non c'è necessità di individuare il dolo da profitto, ci si chiede quale sarebbe il vantaggio del Napoli visto che la Procura federale ha già escluso questi vantaggi".

Osimhen e il presidente, De Laurentiis, hanno firmato di recente il rinnovo del contratto.
Osimhen e il presidente, De Laurentiis, hanno firmato di recente il rinnovo del contratto.

Intanto, il procuratore federale, Giuseppe Chiné, ha chiesto agli inquirenti l'acquisizione degli atti per valutare (entro un periodo di 30 giorni) il fascicolo ed, eventualmente, aprire un altro procedimento sia contro il massimo dirigente sia contro la società qualora nelle carte fossero riscontrate novità rilevanti per le indagini rispetto al 2022.

In buona sostanza, una volta sancito il deferimento, prima di arrivare a emettere sanzioni, serve accertare che vi siano prove tangibili di slealtà sportiva. Così fosse, De Laurentiis potrebbe essere inibito e il Napoli essere punito o con una sanzione economica oppure con una penalizzazione di punti che gli verrebbero sottratti dalla classifica del campionato in corso.

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