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“Perché la Juventus con il patteggiamento ha evitato sanzioni più dure”: la spiegazione di Grassani

L’avvocato Mattia Grassani, esperto di diritto sportivo nonché legale di diverse società in Italia, ha spiegato a Fanpage.it come la Juventus sia riuscita ad evitare sanzioni più pesanti grazie al patteggiamento.
A cura di Fabrizio Rinelli
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La Juventus ha chiuso un anno di vicende giudiziarie dopo la pronuncia del Tribunale Federale nazionale che oggi ha accettato il patteggiamento del club bianconero dopo il processo sulla manovra stipendi. La società dovrà infatti pagare un'ammenda di circa 700mila euro senza altre penalizzazioni in classifica rinunciando ad ogni ricorso. Con la sentenza di oggi di fatto si chiude anche il secondo filone procedurale nei confronti della Juventus che solo una settimana fa avevo ricevuto la penalizzazione definitiva in classifica pari a 10 punti per quanto riguarda il processo sulle plusvalenze.

Alla Juventus resta da capire ora solo come agirà la Uefa che potrebbe sanzionare il club con l'esclusione dalle coppe per la stagione 2023/2024. Di questo e degli argomenti relativi al patteggiamento della Juventus, ha parlato Mattia Grassani a Fanpage.it. Esperto di diritto sportivo nonché legale di società sportive e calcistiche come Napoli e Bologna in Italia, Grassani ha spiegato perché con il patteggiamento la Juventus abbia potuto evitare sanzioni più pesanti.

Allegri in campo con Danilo a discutere sulla squadra.
Allegri in campo con Danilo a discutere sulla squadra.

Perché il filone d’inchiesta più grave si è tramutato nel provvedimento più blando dal punto di vista sportivo?
"Certamente molto è dipeso dalle dinamiche dei due procedimenti. Il primo, quello sulle cd ‘plusvalenze', era iniziato con una richiesta sanzionatoria molto inferiore a quella comminata, limitata alla sola ammenda, e inizialmente aveva visto i giudici federali pronunciarsi in senso favorevole al club, con una doppia conforme".

Poi è entrata in scena la Procura di Torino.
"Lo scenario è drasticamente cambiato dopo che la Procura Federale ha ricevuto gli atti dalla Procura della Repubblica di Torino, dando corso al processo per revocazione nel quale, da sanzioni esclusivamente pecuniarie, da discutere in doppio grado di giudizio e beneficiando di strumenti quali patteggiamento pre e post deferimento, si è passati a un unico grado in ambito federale con una richiesta di nove punti di penalizzazione non ‘patteggiabile'. A quel punto, il margine di azione dei legali bianconeri era veramente ridotto".

E con la manovra stipendi?
"Il secondo procedimento ha vissuto un iter più ordinario e, a mio avviso, è stato affrontato con grande lucidità dal club bianconero che non ha fatto altro che usufruire di strumenti normativi e benefici sanzionatori pienamente legittimi, riconosciuti dal Codice di Giustizia Sportiva".

Mattia Grassani, avvocato esperto di diritto sportivo.
Mattia Grassani, avvocato esperto di diritto sportivo.

Come è stato quantificato l’ammontare della multa alla Juventus? Sembra esigua rispetto alle contestazioni.
"La violazione dell'art. 4 non presenta – come già accaduto nel procedimento relativo alle ‘plusvalenze' – un minimo e un massimo edittale. L'accesso allo strumento del ‘patteggiamento' ex art. 127 CGS, e dunque successivo al deferimento, determina la riduzione di 1/3 della pena base".

Cosa avrebbe rischiato la Juve senza la scelta del patteggiamento?
"Partendo dal presupposto che, accedendo all'istituto del patteggiamento, la Juventus ha ottenuto uno sconto di pena di 1/3 rispetto alla sanzione base, se ne deve dedurre che la stessa è stata individuata nell'ammenda di € 1 milione. Non è da escludersi, però, che, in caso di dibattimento, la richiesta potesse essere diversa e più rigida, fino ad arrivare alla penalizzazione di punti in classifica".

Il patteggiamento può essere definito "un'ammissione di colpa"? E in tal caso, viste le accuse, la sanzione non è troppo leggera?
"Tecnicamente il patteggiamento non costituisce un'ammissione di colpa; tuttavia, in ragione del principio secondo il quale, nel processo disciplinare sportivo, è sufficiente la ragionevole probabilità per accertare una responsabilità, piuttosto che la prova ‘oltre ogni ragionevole dubbio', gli atti provenuti dalla Procura della Repubblica di Torino lasciavano, a mio personale avviso, modestissimi spazi di manovra. Per quanto attiene al quantum della sanzione, non è in alcun modo prevista la sanzione della penalizzazione come pena minima per le violazioni contestate e, dunque, l'ammenda di € 1.000.000,00 (ridotta a seguito di patteggiamento) non appare così esigua".

Il vecchio CDA della Juventus che si è dimesso dal club a inizio anno.
Il vecchio CDA della Juventus che si è dimesso dal club a inizio anno.

Cosa si aspetta adesso dall’Uefa in relazione alle inchieste sportive nei confronti della Juve?
"La UEFA sta indagando ed è probabile che possa esercitare l'azione disciplinare nei confronti della Juventus, non potendosi dunque escludere che i bianconeri possano essere comunque estromessi dalle competizioni europee per cui dovessero qualificarsi. La Confederazione internazionale certamente terrà conto dei provvedimenti degli organi di giustizia interna ma svolge indagini autonome e dunque potrà giungere a diverse conclusioni".

Potrebbe escludere la Juve anche per più di un anno o shiftare l'esclusione all'anno dopo?
"Non si può escludere niente, anche in ragione della discrezionalità molto accentuata che orienta le decisioni, sopratutto in punto di quantum sanzionatorio, degli organi continentali".

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