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Perché il Liverpool ha speso 500 milioni per 7 acquisti e va incontro a un fallimento umiliante

Il Liverpool è in caduta libera e sta attraversando una delle crisi più gravi e profonde della sua storia. I numeri sono tremendi, col PSV ha subito la 9ª sconfitta in 12 match tra campionato e Coppa. E ad Anfield i tifosi lasciano lo stadio senza aspettare il triplice fischio.
A cura di Maurizio De Santis
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Lo sconforto del tecnico, Slot, per la batosta presa in casa contro il PSV.
Lo sconforto del tecnico, Slot, per la batosta presa in casa contro il PSV.

La massima umiliazione per il Liverpool e per i suoi tifosi sono i cori di scherno ricevuti dai sostenitori olandesi del PSV Eindhoven che agitano le mani e salutano il popolo Reds mentre abbandona mestamente lo stadio, prima ancora che la partita di Champions League sia finita. Il risultato all'85° è sul 3-1 per gli ospiti, la processione sulle gradinate di Anfield Road è già iniziata da un po'. Nessuno crede più che la squadra di Arne Slot possa scuotersi e rimontare il match, l'effetto è davvero deprimente: s'è persa perfino la magia dell'iconico canto "you'll never walk alone". Allo stato dei fatti, la squadra e il tecnico si ritrovano davanti ai risultati e sotto il peso delle responsabilità. Mandare via tutti i calciatori è impossibile, il finale è già scritto se le cose non cambiano: si arriverà all'esonero.

Il trend clamoroso e imbarazzante dei Reds: Slot rischia l'esonero

Mercoledì sera il Liverpool ha subito la 9ª sconfitta in 12 partite tra campionato e Coppa. Le ultime tre sfide sono la prova tangibile del disastro: 3 sconfitte con un parziale tremendo quanto a differenza reti, -9… frutto di ben 10 gol incassati e appena 1 realizzato. Oltre alle due batoste per 3-0 contro il Manchester City e il Nottingham Forest in Premier League, la più rovinosa s'è rivelata quella con il PSV che la letteralmente smantellato la (ex) fortezza di Anfield vincendo 4-1. I Reds hanno disputato una prestazione così deludente da far passare la voglia ai tifosi di restare ancora lì, ad assistere a quella umiliazione.

I tifosi dei Reds lasciano lo stadio in anticipo, è il momento peggiore.
I tifosi dei Reds lasciano lo stadio in anticipo, è il momento peggiore.

Era dal 1953 che il Liverpool non incappava in una serie così negativa. Adesso è 13° nella classifica di Champions e, in base alle proiezioni, difficilmente ce la farà a rientrare tra le prime 8 che accedono direttamente agli ottavi. In Premier League la squadra è al 12° posto (6 sconfitte nelle ultime 7 partite) e l'andazzo disegna scenari foschi.

In caduta libera dopo una campagna acquisti da quasi 500 milioni

Cosa è successo? Il sogno bellissimo della scorsa stagione, scandito dalla superiorità schiacciante in Premier League e da una prima porzione di Champions esaltante (il Liverpool chiuse in testa con 7 vittorie e 1 sconfitta) è svanito. Di quelle esperienza resta solo un ricordo agrodolce, considerato cosa sta accadendo ora. Il Liverpool è in caduta libera e sta attraversando una delle crisi più gravi e profonde della sua storia.

Il fatto che capiti dopo una campagna acquisti faraonica rende tutto ancora più complicato: per rinforzare la squadra sono stati spesi circa 500 milioni di euro, 480 per la precisione. E tutti investiti per acquistare sette calciatori: Alexander Isak (144 milioni di euro), Florian Wirtz (125 milioni di euro), Hugo Ekitike (95 milioni di euro), Milos Kerkez (46,9 milioni di euro), Jeremie Frimpong (40 milioni di euro), Giovanni Leoni (31 milioni di euro), Freddie Woodman (quest'ultimo giunto a parametro zero). Eccezion fatta per il ko in Community Shield (contro il Crystal Palace), almeno inizialmente le cose non andavano male in Premier League (sette vittorie). Ma a partire dal 27 settembre il castello è crollato rovinosamente: ironia della sorte, con la prima sconfitta in Premier League e di nuovo con il Palace.

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