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Perché i calciatori evitano di camminare sugli stemmi dei club

Fare attenzione a non calpestare lo stemma di una squadra: è un gesto che molti calciatori ripetono spesso, a costo anche di cambiare traiettoria in corsa. Perché lo fanno? Sembra ci sia una spiegazione.
A cura di Maurizio De Santis
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Luis Suarez fa un passo di lato: non vuole calpestare lo stemma del Manchester City.
Luis Suarez fa un passo di lato: non vuole calpestare lo stemma del Manchester City.

Marcelo del Real Madrid entra in campo per il riscaldamento. Chiacchiera con Éder Militão, passeggia distrattamente e non si accorge dove sta mettendo i piedi. Quando il compagno di squadra lo avverte, ha uno scatto improvviso: si volta e mette le mani in testa come se avesse commesso chissà cosa. Non l'ha fatto apposta ma ha calpestato lo stemma del Manchester City. Che c'è di strano? Nulla in apparenza ma, a giudicare dalla sua reazione e quella anche di altri calciatori, sembra una disattenzione che alcuni reputano imperdonabile.

Basta avvolgere il nastro della sequenza videoclip. Non c'è bisogno di andare troppo indietro nel tempo, un altro episodio del genere ha visto protagonista Luis Suarez dell'Atletico Madrid, sempre in occasione della sfida contro la formazione di Pep Guardiola. Le immagini riprese dalle telecamere nella pancia dello stadio mostrarono quel gesto di deferenza e di rispetto del calciatore. Anche in quel caso il giocatore aveva andatura normale e cambiò di scatto la traiettoria quando si accorse che stava per mettere un piede sul logo della società inglese. Perché?

Il gesto di Cristiano Ronaldo non passò inosservato: uscendo dal campo fece attenzione a non camminare sul logo dell'Atletico.
Il gesto di Cristiano Ronaldo non passò inosservato: uscendo dal campo fece attenzione a non camminare sul logo dell'Atletico.

Non è l'unico. Vinicius Junior del Real Madrid ha quasi rischiato un capitombolo pur di non finire sull'insegna del suo club: frenò di colpo sullo slancio e, una volta arrivato nei pressi dello stemma, lo ha saltato a pie' pari. Anche in quell'occasione la domanda fu la stessa: perché?

Nel novero di situazioni simili rientra anche Cristiano Ronaldo. In occasione dell'andata degli ottavi di finale di Champions del Manchester United contro l'Atletico, CR7 – che era stato beccato per tutta la partita dai tifosi colchoneros, memori della sua esperienza tra le fila dei blancos – uscì dal rettangolo verde a fine match facendo attenzione a non camminare sullo scudetto del club rivale. Un particolare che non passò inosservato e ammorbidì anche i tifosi più intransigenti.

Il salto di Vinicius del Real Madrid: pur di non passare sull'insegna del club, fa un salto.
Il salto di Vinicius del Real Madrid: pur di non passare sull'insegna del club, fa un salto.

Lui come altri, lo hanno fatto (e lo fanno) per rispetto oppure per scaramanzia? Un atteggiamento che non passa inosservato e viene spesso alla ribalta grazie alle immagini proposte in diretta dalle tv attraverso le telecamere che – a cominciare dal prepartita – raccontano tutto o quasi di quel che rientra nel corredo accessorio di gesti (anche rituali) che vengono compiuti o meno dai calciatori. Qualunque sia la ragione, una cosa è certa: almeno in Spagna i calciatori sembrano dare una certa importanza alla cosa.

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