Perché Flick ha vietato la festa in campo ai giocatori del Barcellona: ricordava cos’era successo

Il Barcellona ha battuto l'Espanyol e conquistato la certezza matematica di aver vinto il 28° titolo nella Liga con due giornate di anticipo. La reazione del tecnico, Hansi Flick, spiazza tutti, sembra strana e inspiegabile. Si avvicina ai calciatori che esultano e, con voce decisa, accompagnando le parole a una mimica eloquente, li invita a smetterla, ad abbandonare il campo e a rientrare quanto prima nello spogliatoio. Non vuole che restino ancora lì, è preoccupato anche alla luce di quanto accaduto all'esterno dello stadio (quando un'auto s'è lanciata contro un gruppo di tifosi) e, più ancora, rispetto ai fatti di due anni fa.
La preoccupazione di Flick per quanto accaduto 2 anni fa
Anche allora i blaugrana erano euforici perché divenuti campioni di Spagna nel derby e in trasferta ma l'ebbrezza di quei momenti fu interrotta dall'invasione di campo dei sostenitori avversari. Alcuni non si limitarono all'irruzione sul prato ma inseguirono i calciatori lungo il tunnel, prima che ne scaturisse un violento scontro verbale e ci fosse l'intervento delle forze dell'ordine. Ecco perché l'allenatore s'è sbracciato tanto, come ammesso a Movistar+: "So qual è la situazione dopo quello che è successo due anni fa e volevamo lasciare il campo e festeggiare dentro".
Non era lì, né in quel modo che Flick voleva si svolgessero le celebrazioni. Ha capito che la situazione poteva sfuggire di mano: Yamal è stato uno dei pochi, forse l'unico, a recepire subire l'ordine dell'allenatore. Gli altri lo hanno fatto ma a fatica, quasi obtorto collo. Nulla, però, doveva macchiare l'epilogo di una stagione esaltante, che poteva essere straordinaria se non ci fosse stata l'amarezza della Champions sfumata contro l'Inter. "Scudetto", Supercoppa di Spagna e Coppa del Re sono in bacheca: un tris che poteva essere poker… ci riproverà un'altra volta.
Il dispetto degli idranti, Yamal e Lopez tra battibecchi e gestacci
Del resto, quel che aveva visto non gli era piaciuto affatto. Il sentore che la situazione potesse degenerare s'era fatto largo sia per il dispetto fatto dall'Espanyol (a fine partita ha subito attivato gli idranti dell'impianto d'irrigazione ostacolando così la permanenza sul prato dei blaugrana) sia per la tensione salita a causa dei battibecchi in cui alcuni calciatori sono rimasti coinvolti. Lamine Yamal stava già combattendo la "guerra della parole" con il tecnico rivale. E Fermin Lopez aveva reagito a cori e provocazioni facendo un gestaccio verso il pubblico.