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Per Buffon Champions League vuol dire Juventus: “Altrimenti dovrebbe cambiare nome”

Gigi Buffon non riesce neanche ad immaginare una Champions League senza i tre club a rischio esclusione da parte dell’UEFA e non usa giri di parole per descrivere cosa diventerebbe in tal caso la più importante coppa europea: “Senza Juve, Barcellona e Madrid, la Champions dovrebbe cambiare nome”.
A cura di Paolo Fiorenza
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Gigi Buffon dunque non appende i guantoni al chiodo: il 43enne portiere continuerà a giocare, come comunicato ieri in conferenza stampa. Buffon si sente forte e vuole essere titolare: per questo ha rifiutato l'offerta del Barcellona, dove sarebbe andato a fare il secondo di Ter Stegen. Il suo futuro, salvo sorprese, sarà al Parma, là dove tutto è cominciato più di 25 anni fa.

E pazienza se il portiere che ha fatto la storia della Juventus e del calcio mondiale non potrà più calcare i campi della Champions League, unico trofeo che manca alla sua leggendaria carriera. Una coppa inseguita durante tutta la sua esperienza in bianconero, ma anche nella parentesi al PSG, e mai messa in bacheca. Quanto Buffon ci tenesse a vincerla lo dimostra il celebre episodio di Madrid, quando il rigore concesso in extremis al Real vanificò la strepitosa rimonta degli uomini di Allegri e fece esplodere il portiere toscano contro l'arbitro che aveva un "bidone di immondizia al posto del cuore".

Buffon sapeva che quella era per lui una delle ultime occasioni per alzare al cielo la coppa dalle grandi orecchie. Una vera maledizione anche per la Juventus, che non vince la Champions dal 1996. Ci riproverà nuovamente l'anno prossimo col rientrante Allegri, se – come sembra dopo la sospensione del procedimento disciplinare dell'UEFA – la rabbia di Ceferin per la vicenda Superlega non potrà concretizzarsi nell'esclusione dei bianconeri dalle coppe europee assieme a Real Madrid e Barcellona.

Una eventualità quest'ultima, che Buffon non riesce proprio a ritenere possibile: "Senza Juve, Barcellona e Madrid, la Champions dovrebbe cambiare nome. Impossibile immaginarla senza di loro, non si possono togliere le tre squadre che hanno fatto la storia e che motivano anche gli altri". Ceferin evidentemente non la pensa come lui, visto che ha ribadito che "la giustizia a volte è lenta, ma arriverà".

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