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“Pensavo di poter contare su di te”: Buffon e il discorso da uomo a uomo con Pirlo

Gigi Buffon a 43 anni riparte dal Parma, ma prima di tuffarsi nella sua nuova avventura il portiere toscano chiude alcune pagine del libro della scorsa stagione che erano rimaste aperte. Il faccia a faccia con l’amico ma in quel momento allenatore della Juventus Andrea Pirlo: un momento dal fortissimo impatto emotivo.
A cura di Paolo Fiorenza
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Gigi Buffon ha voltato pagina dopo l'addio – stavolta definitivo – alla Juventus, adesso la sua missione è riportare in Serie A il Parma, cui ha detto sì con grande entusiasmo. Un entusiasmo che è mosso dal sogno di essere convocato dal CT dell'Italia Roberto Mancini per i Mondiali del dicembre 2022: "Mi serve per sognare. Altrimenti per cosa gioco a fare?", ha detto il toscano con la solita schiettezza.

La strada è sicuramente lunga, intanto Buffon approfitta della chiacchierata con la Gazzetta dello Sport per mettere i titoli di coda sulla stagione appena conclusa. L'esperienza di Andrea Pirlo sulla panchina bianconera non è finita come molti speravano: ne è testimonianza il benservito dato al Maestro senza tanti complimenti dalla Vecchia Signora. Il motto della casa, del resto, non ammette sconti: la Juve vince, gli altri partecipano.

Tuttavia secondo Buffon l'annata andata in archivio non è stata deludente, anzi tutt'altro: "Io credo che Andrea, dopo le normali e preventivabili difficoltà dei primi 3-4 mesi, abbia poi preso piena coscienza del suo ruolo e anche una certa dimestichezza con i giocatori. Gli ultimi 4-5 mesi di Andrea sono stati quelli di un allenatore al 100%. E poi, diciamolo, qualsiasi altra società starebbe ancora festeggiando una stagione positiva come la nostra. È apparsa deludente solo perché avevamo alle spalle 9 scudetti e due finali Champions. Ma è una colpa?".

Sistemato così anche Sarri – che aveva eccepito sui festeggiamenti juventini per il quarto posto, a fronte del clima sobrio intorno al suo Scudetto dell'anno prima – Buffon svela un retroscena che avrebbe potuto cambiare la sua carriera in maniera radicale già un anno fa: "È vero, con l'Atalanta era quasi fatta. Sarebbe stata una bella esperienza in un ambiente sano, di quelli che piacciono a me, con un allenatore che mi fa impazzire, nella sua folle genialità. Un altro visionario che vede cose che gli altri non vedono, in un ambiente bellissimo che in questi anni ha costruito qualcosa da imitare. Però era appena arrivato Pirlo… ci siamo ritrovati tutti insieme a discuterne. Andrea mi ha detto: ‘Pensavo di poter contare su di te'. Mi è mancato il cinismo per pensare alle cose mie. Ma alla fine va bene così. Nella vita, specie alla mia età, è giusto essere persone corrette e affidabili. Nel momento in cui ho deciso di restare ho rassicurato tutti: ‘Tranquilli che Gigione ce l’avrete per tutto l’anno al massimo livello'. Così è stato".

Ed infatti la Juve nella scorsa stagione non ha mai perso una partita con Buffon in campo ed il carrarino ha sollevato una Coppa Italia da protagonista. Nessuna polemica da parte sua, i ruoli erano chiari fin dall'inizio: "Un grande club deve avere alcuni punti fermi e uno di questi deve essere il portiere. La Juve ha uno dei primi tre portieri d'Europa: Szczesny. Giusto dargli sempre fiducia". Adesso a Parma non c'è nessun dubbio: il titolare è Gigi Buffon, 44 anni il prossimo gennaio.

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