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Oscar è un nababbo ma è intrappolato in Cina: il suo club non lo lascia andare via

Oscar è diventato straricco in cinque anni e mezzo di militanza nel campionato cinese, ma ora conosce l’altro rovescio della medaglia: è intrappolato in una prigione dorata.
A cura di Paolo Fiorenza
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Oscar pensava di aver fatto bene i conti quando nel dicembre del 2016 aveva deciso di porre fine alla sua carriera ad alto livello ad appena 25 anni, lasciando il Chelsea – dove aveva mietuto successi – per approdare in Cina, campionato che all'epoca distribuiva ingaggi assolutamente folli ai giocatori stranieri, nell'ordine delle decine di milioni all'anno.

"Al diavolo i trofei, sistemo la mia famiglia per diverse generazioni, tanto si tratta di poco tempo", avrà pensato all'epoca il centrocampista offensivo brasiliano, firmando con lo Shanghai SIPG il contratto che gli assicurava 480mila euro a settimana. Quel poco tempo è poi diventato 5 anni e mezzo, periodo in cui Oscar – fatti due conti e considerate anche le sponsorizzazioni – dovrebbe essersi messo in tasca circa 140 milioni di euro, ovvero quattro volte la cifra che avrebbe incassato qualora avesse ancora giocato nel Chelsea o in un altro top club europeo, dove avrebbe comunque guadagnato tantissimo ma mai come in Cina.

Oscar con la fascia di capitano dello Shanghai
Oscar con la fascia di capitano dello Shanghai

Oscar a Shanghai è stato un crack assoluto, facendo la differenza in maniera impressionante: 51 gol e 94 assist in 173 presenze complessive, portando la sua squadra a primeggiare nel massimo campionato cinese. Primo storico titolo vinto nella sua seconda stagione, e ancora due secondi posti, un terzo e un quarto. Idolo assoluto, a quasi 31 anni tuttavia il brasiliano ha pensato che i soldi incassati ormai erano abbastanza e sarebbe potuto dunque tornare in patria per vestire la maglia del Flamengo.

Oscar in maglia Flamengo qualche giorno fa: non se ne farà niente
Oscar in maglia Flamengo qualche giorno fa: non se ne farà niente

Sembrava tutto fatto per approdare a Rio de Janeiro, Oscar aveva persino posato con la divisa del club rubonegro, dove si sarebbe riunito con i connazionali David Luiz e Filipe Luis con cui già aveva diviso lo spogliatoio ai tempi del Chelsea. Ma lo Shanghai, che pure gli aveva consentito di tornare in Brasile per motivi personali, non ha approvato l'accordo tra il giocatore e il Flamengo e si è rifiutato di farlo partire, anche in prestito.

Oscar dunque è stato costretto a fare ritorno a Shanghai per rimettersi a disposizione del club allenato dal croato Ivan Leko, tornando con la sua famiglia – moglie e due figli – nella prigione dorata cinese da cui non può fuggire, avendo un contratto tuttora in essere fino al 2024. È stato lo stesso Oscar a dare la brutta notizia ai tifosi del Flamengo, che già pregustavano di vederlo giocare al Maracanà. "Hey ragazzi! Vorrei ringraziare tutti per l'affetto e i messaggi ricevuti in questo mese, in particolare da tutti i tifosi  del Flamengo – ha scritto su Twitter – Apprezzo l'interesse del Flamengo e dei tifosi, ma in questo momento non è possibile farlo. Auguro buona fortuna al club e a tutti gli amici che ho lì per il resto di questa stagione. Grazie a tutti!". Nessun braccio di ferro in vista, del resto sarebbe ingeneroso con chi lo ha reso un nababbo…

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