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“Non basta più dire che c’è contatto”: la Premier League cambia le regole per i calci di rigore

La Premier League non vuole più calci di rigore per contatti leggeri o poco chiari. L’obiettivo del campionato inglese è quello di evitare che vengano concessi penalty come quello assegnato all’Inghilterra nella semifinale di EURO 2020. Mike Riley, capo arbitro, ha spiegato che i direttori di gara dovranno valutare tre criteri prima di decidere di concedere un tiro dagli undici metri.
A cura di Vito Lamorte
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Basta con i calci di rigore poco chiari: questo è l'obiettivo della Premier League. I vertici del campionato inglese stanno cercando il modo per porre fine alla brutta abitudine di alcuni calciatori di accentuare i falli in area o "andarsi a cercare" i calci di rigore. Nelle scorse ore sono stati annunciati dei criteri arbitrali più severi per l'assegnazione dei tiri dagli undici metri e dall'inizio della stagione 2021-2022 i direttori di gara dovranno valutare tre criteri prima di decidere se debba essere assegnata la massima punizione prevista nel gioco del calcio. Gli arbitri dovranno prima considerare il grado di contatto sperimentato dal giocatore in attacco, poi la conseguenza di quel contatto e poi il modo in cui l'attaccante ha reagito al duello.

Il capo degli arbitri della Premier League, Mike Riley, ha affermato che la decisione di modificare le linee guida sui rigori è seguita alle conversazioni con i club e i giocatori di alto livello volevano che i calci di rigore venissero assegnati solo per falli considerati "giusti": la scelta arriva anche dopo il record di 125 penalty assegnati in Premier League la scorsa stagione. Questa la motivazione: "Gli arbitri vedranno un fallo e stabiliranno se è un contatto chiaro, poi si porranno la domanda: quel contatto ha avuto una conseguenza? Poi si faranno un'altra domanda: il giocatore ha usato quel contatto per cercare un fallo di rigore? Quindi non basta più dire: ‘Sì, c'è un contatto'".

Inoltre Riley ha affermato che con le nuove linee guida il rigore assegnato a Raheem Sterling contro la Danimarca nella semifinale di EURO 2020 non sarebbe stato concesso e la scelta sarebbe stata ribaltata dal VAR: il designatore spera che questa modifica porti i giocatori a non accentuare più le cadute e ad aiutare gli arbitri nelle decisioni.

Il numero uno degli arbitri della Premier ha confermato che in questa stagione ci saranno modifiche anche nell'applicazione del VAR in merito al fuorigioco, con l'utilizzo delle di "linee di trasmissione" più larghe utilizzate dalla TV e non quelle larghe un pixel del VAR. Riley è un convinto sostenitore della tecnologia e ha detto che a EURO 2020 il VAR, con il giusto approccio, ha permesso al gioco di andare avanti senza troppe interruzioni. La linea che vorrebbero seguire è quella.

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