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Napoli, è morto l’ex medico sociale della Primavera Pino Pascale

La scorsa notte è scomparso il dottor Pino Pascale, medico sociale della Primavera del Napoli dalla metà degli anni ’70, nonché medico ufficiale dell’Aeronautica di Capodichino. Era un punto di riferimento per tanti giovani atleti azzurri e ha guidato le nuove leve partenopee seguendole passo passo come un secondo padre.
A cura di Vito Lamorte
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Una bruta notizia ha colpito la famiglia della Società Sportiva Calcio Napoli in serata: la scorsa notte è venuto a mancare all'affetto dei suoi cari il dottor Pino Pascale, medico sociale della Primavera del Napoli dalla metà degli anni '70, oltre ad essere medico ufficiale dell'Aeronautica di Capodichino. Si trattava di un punto di riferimento per tanti giovani atleti che sono cresciuti con la maglia azzurra, visto che il dottor Pascale ha guidato le nuove leve partenopee seguendole come un secondo padre per tanti anni. Pascale ha lasciato un gran ricordo in tutti i giovani della Primavera di quel Napoli e nei collaboratori: nelle ultime ore sono stati tanti gli ex calciatori che hanno mostrato grande dispiacere dopo aver appreso la sua scomparsa.

Il dottor Pino Pascale era il medico sociale della Primavera della società azzurra quando trionfò al Torneo di Viareggio nel 1975 contro la Lazio in finale allo stadio dei Pini per 2-1 grazie alle reti di Apuzzo e Jovino. Il medico partenopeo fece parte di quello che fu un piccolo miracolo calcistico, visto che riuscirono ad inserire per la prima volta nella storia della competizione il nome nell’Albo d’Oro e 44 anni dopo quella resta l'unica affermazione.

Taglialatela: Sono veramente dispiaciuto

Pino Taglialatela, ex numero uno e bandiera del Napoli, ha voluto lasciare un ricordo del medico sociale azzurro dopo la triste notizia in un'intervista a Napoli Magazine:

Sono veramente dispiaciuto, mando un grande abbraccio ai suoi cari. È stato il mio primo dottore del Napoli, aveva un affetto per noi ragazzi incredibile, a qualsiasi ora sempre disponibile. Questo medico ci ha cresciuto, con Maria e Maresca furono i primi a chiamarmi dopo l'esordio in serie A con il Napoli: piangevano dalla felicità, davvero erano la mia seconda famiglia.

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