Napoli, De Laurentiis non perdona: così vuole punire (economicamente) gli ammutinati
Il Napoli sta vivendo il momento più critico della gestione targata Aurelio De Laurentiis. Dopo la settimana di fuoco che hanno vissuto all'interno e fuori del club partenopeo, iniziano ad arrivare segnali opposto opposti in merito alla situazione attuale. La tempesta che si è abbattuta sulla squadra azzurra nella scorsa settimana continua ad avere effetti molto dannosi sia per il prosieguo della stagione della squadra che per l'ambiente che si è creato intorno ai ragazzi di Carlo Ancelotti ma se qualcosa è cambiato lo capiremo solo al ritorno in campo sabato 23 novembre a San Siro contro il Milan. Qualcosa, nel frattempo, sembra muoversi: il tecnico di Reggiolo sta provando una mediazione all’interno dello spogliatoio, nonostante la squadra sia dimezzata dalle 13 convocazioni nelle rispettive nazionali, per provare a tenere a galla la barca prima che affondi.
De Laurentiis valuta come intervenire sui giocatori
Intanto, il presidente Aurelio De Laurentiis, che si trova in California per impegni cinematografici, sta continuando a verificare attraverso i suoi legali come far pagare economicamente ai giocatori l'ammutinamento e il rifiuto di andare in ritiro lo scorso martedì 5 novembre dopo la partita col Salisburgo. Oltre ad una multa, che potrà variare fra il 5 e il 25 % lordo dello stipendio mensile, il numero uno del club partenopeo sta valutando se intervenire sui diritti d’immagine che detiene su ogni suo tesserato perché ciò che è accaduto dopo la gara di Champions League avrebbe danneggiato l’immagine della squadra.
Nel caso in cui De Laurentiis decidesse di percorrere questa strada, non sarebbe semplice prevedere la tanto sperata tregua interna allo spogliatoio perché tutto finirebbe in mano agli avvocati. In pratica, da una parte si lavora per la pacificazione e dall'altra per intervenire sui diritti d’immagine.