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Mourinho prima di Benfica-Napoli: “Non so se Conte è una bravissima persona o un idiota totale”

Il tecnico portoghese tesse le lodi degli azzurri alla vigilia della gara di Coppa. Definisce “roba per giornalisti” gli scontri dialettici del passato con il tecnico salentino. Poi piazza la zampata alla sua maniera.
A cura di Maurizio De Santis
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José Mourinho e Antonio Conte si sono scambiati i complimenti alla vigilia di BenficaNapoli di Champions League. In passato, ai tempi (anche) della rivalità in Premier League, se le sono dette di santa ragione a colpi (dialettici) di sciabola dentro e fuori dal campo. Qualcosa è cambiato o "qualcuno è diventato più vecchio o più buono", come dice Alessia Tarquinio che nell'intervista su Amazon Prime Video ricorda al tecnico lusitano gli scambi dialettici cappa e spada che hanno fatto storia. "Ma no, non c'è alcuna rivalità con Conte… Le frecciatine? Questa è roba per voi. Non conosco personalmente Conte, non posso dire se è una bravissima persona o un idiota totale ma è un allenatore top", aggiunge l'ex di Chelsea e Manchester United che ha tessuto le lodi dei partenopei e del loro ‘mister', della squadra che sono diventati rispetto alla sua. Anzi, in conferenza, s'è tolto perfino lo sfizio di "mettersi a ridere" quando gli è stato rammentato che i campani sono arrivati a Lisbona in piena emergenza.

Scott McTominay e la "prima volta" grazie a José Mourinho

Mourinho conosce bene un calciatore in particolare del Napoli, ne è stato una sorta di padre putativo. Chi è? Scott McTominay, che José prese sotto l'ala protettiva a Old Trafford. "Quando si è allenato con la prima squadra per la prima volta ho capito subito che non era venuto solo di passaggio. E che sarebbe rimasto. Il Manchester negli ultimi anni ha fatto tanti tanti errori. E fare andare via Scott è stato un errore gigante".

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Con un esempio ribadisce quanto abbia creduto veramente nelle potenzialità del ragazzo del settore giovanile. "Mi deve qualcosa… diciamo così. Nella storia di un calciatore c'è sempre un allenatore che lo mette a giocare per la prima volta. E io ho lasciato Pogba fuori per schierare lui in Premier League ma è successo anche in Champions, a Siviglia. L'ho fatto solo debuttare, tutto il resto è merito suo".

Il rapporto tra Mourinho e Conte: "Allenatore fantastico"

Mourinho e Conte si ritrovano l'uno di fronte all'altro in un match che può essere decisivo per il cammino in Coppa: bere o affogare, vincere o morire "è questione di centimetri". È il clima perfetto per due "vecchi" (nel senso di scafati) condottieri da trincea, che danno il meglio proprio in situazioni del genere perché questo è ancora il loro tempo. I precedenti vedono il tecnico salentino in vantaggio (4 vittorie, 2 sconfitte e 1 pareggio) su 7 match disputati contro il portoghese, tra cui uno in Serie A, quando l'attuale allenatore dei partenopei era alla guida dell'Atalanta. Ma contano nulla, non portano punti. Entrambi sanno che c'è solo un modo per conquistarli: farlo sul campo sputando sangue e veleno. Ma solo a livello sportivo, senza ombra di polemiche. Mourinho dissimula qualsiasi insinuazione sul passato.

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"No, certe cose valgono solo per voi giornalisti. Non è che siamo stati tanto tempo insieme in Italia". José mette il bus davanti alla porta e respinge ogni attacco (metaforico) ma si tiene pronto a piazzare la giocata in contropiede. Eccola, puntuale. "Come persona… non lo conosco abbastanza per dire se sia una bravissima persona o un idiota totale. Non ho questo rapporto con Antonio per dirlo. Ma come allenatore è fantastico, straordinario. Un tecnico top".

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