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Mourinho applaude al rinnovo di Smalling ma fa tremare la Roma: “Io sono io, Chris è Chris”

Mourinho ha presentato in conferenza stampa la gara di andata dei quarti di finale di Europa League contro il Feyenoord.
A cura di Vito Lamorte
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José Mourinho fa tremare la Roma. Dopo le voci del pomeriggio che vorrebbero un'offerta milionaria pronta per lui dall'Al-Nassr di Cristiano Ronaldo, ecco che nella conferenza stampa prima della gara di andata dei quarti di finale di Europa League contro il Feyenoord l'allenatore portoghese ha fato alcune risposte sul suo futuro che fanno tremare i tifosi giallorossi.

In merito al probabile rinnovo di Smalling con il club capitolino, per il quale manca solo l'ufficialità ma pare ci sia un'intesa di massima confermata da ambo le parti, lo Special One ha affermato: "Se fosse così, sarà ottimo per Smalling e per la Roma. Per Smalling perché è felice perchè ha trovato un livello che gli mancava negli anni precedenti e per la Roma è ottimo perché ha avuto un rendimento fantastico negli ultimi due anni. Secondo me è il matrimonio perfetto".

A chi gli chiede se il rinnovo del difensore inglese può essere un buon viatico anche per la sua permanenza Mourinho ha risposto: "Io sono io e Smalling è Smalling".

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In merito alla partita contro il Feyenoord il tecnico della Magica ha cercato di passare tutta la pressione agli avversari facendo leva sull'andamento delle due squadre nei rispettivi tornei: "Il Feyenoord in campionato è sicuramente la squadra più forte. I numeri sono chiari. Sono i più forti, saranno sicuramente i campioni fra qualcosa settimana. E quando sei la squadra più forte, significa che segni più di tutte le altre. Noi non siamo la squadra più forte d'Italia. Non siamo la squadra più forte nell'Europa League. La possiamo vincere ma non siamo teoricamente la squadra più forte. Giochiamo con quello che abbiamo e quello che abbiamo è l'equilibrio. La partita di domani sarà difficile dire quello che sarà".

Sulla formazione Mourinho non ha voluto dare risposte certe: "Io gioco con la squadra che penso stia meglio. Il lavoro che facciamo è per avere tutti a disposizione e il lavoro tattico è uguale per tutti. Tutti sono pronti per giocare e fare cambi automatici non è il nostro modo di gestire le cose. Durante la partita cerchiamo di analizzare anche il feeling dei giocatori. Per esempio a Torino, Dybala quando mi ha guardato ho capito che andava cambiato".

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