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Mount e Pulisic 13 anni fa, con loro c’è un terzo bambino: “È così difficile guardare questa foto”

Una foto del 2010 con tre bambini, due di loro incredibilmente ce l’hanno fatta al livello più alto: Mason Mount e Christian Pulisic, oggi entrambi al Chelsea. Il terzo bambino è Tom Carlton, la sua storia è diversa: “È per questo che è così difficile da guardare questa foto”.
A cura di Paolo Fiorenza
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Giugno 2010, quasi 13 anni fa, Londra. Ci sono tre bambini che scattano una foto nell'Academy del Chelsea. Due di loro incredibilmente riusciranno a coronare il loro sogno e diventare calciatori professionisti, anzi di più: due campioni su scala mondiale, punti fermi delle rispettive nazionali, con stipendi elevatissimi. Insomma due che ce l'hanno fatta davvero.

Quello a sinistra è Mason Mount (cresciuto nelle giovanili del club londinese), quello al centro Christian Pulisic (statunitense della Pennsylvania, era ospite): oggi 24enni, entrambi sono proprio al Chelsea, circostanza ancora più singolare. A destra c'è un terzo bambino, è Tom Carlton: lui non ce l'ha fatta e oggi per lui guardare quella foto è fonte di sofferenza.

È che il talento non basta per affermarsi nello sport al livello più alto, servono anche altre cose: mentalità, carattere, e sì, anche una buona dose di fortuna, visto che tra migliaia di bambini che danno calci a un pallone solo pochi riescono a realizzare le loro ambizioni. Tom Carlton ci credeva e ha fatto tutto quello che andava fatto, ma non è bastato. È arrivato al Chelsea all'età di sei anni ed è cresciuto giocando al fianco di Declan Rice, attuale pilastro del West Ham e dell'Inghilterra.

I due sono diventati buoni amici, ma a 14 anni hanno ricevuto la notizia – per loro devastante – che il Chelsea li avrebbe lasciati andare. "È stato difficile da sopportare – ha ammesso Tom anni dopo – è stato straziante. Per una settimana sono stato davvero sconvolto. Ma due o tre giorni dopo mio padre ricevette una telefonata dopo l'altra da diversi club, tra cui West Ham, Charlton, Millwall, Fulham, Birmingham, West Bromwich, erano tanti".

Due settimane dopo il West Ham ha acquistato sia Carlton che Rice, il sogno per loro sembrava poter continuare. Ma mentre Rice è rimasto, è diventato professionista con gli Hammers ed è lì ormai da 10 anni, Tom è stato rilasciato ancora una volta, all'età di 16 anni. "È stato più difficile da affrontare, perché ho buttato via la mia vita solo per il calcio, davvero – ha poi detto – Non ho visto amici, non ho visto nessuno. Dopo di che, ho pensato: Ho fatto tutto questo solo per essere scaricato di nuovo".

Ma ha comunque deciso di continuare con il calcio, nonostante la delusione fortissima: "Avevo un agente in quel momento e dopo aver fatto due chiacchiere con lui, ho pensato di fare un altro tentativo". Carlton ha dunque continuato a giocare, finendo in squadre di serie inferiori del calcio britannico. Quando nell'agosto del 2020 la sua foto assieme a Mount e Pulisic è diventata virale, il 21enne Tom giocava nell'Herne Bay FC, club di Isthmian League South East Division, ottavo livello semiprofessionistico del calcio inglese.

Tom Carlton con la maglia dell'Herne Bay FC
Tom Carlton con la maglia dell'Herne Bay FC

In quel momento è stato cercato e ha vissuto un momento di notorietà riflessa, di cui peraltro avrebbe fatto volentieri a meno. Carlton ha ammesso di aver sofferto nel guardare i suoi ex compagni di squadra giovanile giocare a calcio in Premier League e Champions mentre lui languiva per cercare di sbarcare il lunario negli abissi delle divisioni inferiori, quando era ormai chiaro che non avrebbe mai potuto avere una carriera all'altezza di Mount, Pulisic e Rice. "È difficile, ad essere onesti – ha spiegato – Non è per gelosia o qualcosa del genere, massima stima per loro per essere arrivati ​​​​così lontano, ma avrei potuto essere io ed è per questo che è così difficile da guardare quella foto".

Ok, Tom non potrà mai diventare un top player di livello mondiale, e probabilmente neanche un calciatore di Premier League, ma nonostante tutte le battute d'arresto che ha incontrato negli ultimi dieci anni, non molla il sogno di essere un calciatore professionista: "Volevo lasciare il calcio perché ero molto giù e depresso. La mia ragazza mi ha detto che non posso smettere perché posso ancora farcela, ho ancora una possibilità. Fino a quando non avrò un'età in cui non penserò più di farcela, continuerò a crederci".

L'estate scorsa Carlton ha firmato per il Faversham Town, altra squadra dell'Isthmian League South East Division. Il percorso di Tom continua: chi l'ha detto che tutti devono arrivare seguendo la stessa strada e nello stesso momento? L'importante è non smettere mai di inseguire i propri sogni. Mai.

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