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Milito mette le mani addosso ad un suo calciatore, deve dargli una lezione esemplare

Gabi Milito, fratello di Diego, letteralmente scatenato contro un suo giocatore, protagonista di una colossale ingenuità nella partita del campionato argentino.
A cura di Marco Beltrami
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Non sono mancati certo nella storia del calcio episodi relativi a scontri tra allenatori e calciatori della stessa squadra, basti pensare al celebre caso della rissa tra Delio Rossi e Ljajic. L'ultima situazione "interna" ad alta tensione si è verificata in Argentina, e ha visto protagonisti Gabi Milito fratello del centravanti di Genoa e Inter Diego, e Santiago Montiel, cugino del fresco vincitore dell'Europa League con il Siviglia.

La cornice è stata quella del confronto allo stadio Diego Armando Maradona di La Paternal tra l'Argentinos Juniors e il Platense, che ha visto la prima squadra trionfare imporsi 1-0. A conquistare l'attenzione però è stato soprattutto quanto accaduto proprio dopo la rete che ha deciso la 19a giornata del campionato argentino.

L'allenatore dell'Argentinos Juniors Gabriel Milito ha perso le staffe contro un suo giocatore. Mentre tutti festeggiavano per la marcatura, ecco che l'ex difensore che per il suo piglio era soprannominato "il maresciallo", ha aspettato Montiel che mestamente stava uscendo dal campo per un'espulsione. Il tecnico infuriato ha messo le mani addosso al suo calciatore mettendo entrambe le mani sulla parte alta del petto, a ridosso del collo e afferrandolo per la maglietta.

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Lunga ramanzina da parte di Milito contro un Montiel visibilmente spaesato e sorpreso da quello che stava succedendo. Ma cosa è successo in precedenza e perché, il mister dell'Argentinos Juniors si è scagliato contro il suo calciatore? Il motivo è proprio il rosso rimediato dall'esterno, per un motivo banale: un'esultanza davanti ai giocatori avversari.

Un'ingenuità che gli è costata anche la lezione da parte dell'allenatore che poi in conferenza ha dichiarato: "Sinceramente non so cosa sia successo. Ma non mi piace che i giocatori vengano espulsi, al di là del fatto che manca poco tempo. Non possono cacciarci. Dobbiamo entrare in 11 e uscire in 11. Giocare con un giocatore in meno nel calcio argentino non è così semplice, è abbastanza complesso. Nel torneo argentino e in Copa Libertadores abbiamo subito espulsioni del tutto evitabili”.

Poi la rivelazione sul discorso fatto a Montiel: "Ho detto a Santi che è un ragazzo molto giovane e ha ancora molta strada da fare e deve imparare da queste cose, che non dovrebbe essere espulso . Non so davvero cosa sia successo, ma qualunque cosa sia accaduta, era evitabile. Dopo aver segnato un gol dovevamo finire con 11 in campo. Per fortuna era rimasto poco tempo e non abbiamo avuto conseguenze, ma non mi piace che i giocatori vengano espulsi e chiudano le partite con 10. È un vantaggio e nessuno qui regala niente. Non possiamo dare quei vantaggi".

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