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Messi, l’addio al Barcellona è possibile: Leo svela dove vorrebbe giocare dopo la Liga

In una lunga intervista a La Sexta Leo Messi ha parlato del suo presente e del suo futuro. L’argentino numero 10 ha giurato amore eterno al Barcellona, senza però chiudere la porta ad un possibile addio ai blaugrana a fine stagione. Quello che è certo è che comunque la Pulce a fine carriera tornerà in quello che è il club della sua vita.
A cura di Marco Beltrami
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Leo Messi si racconta, nell'intervista di fine anno a La Sexta. La Pulce ha parlato del suo mancato addio della scorsa estate al Barcellona, confermando di essere stato ad un passo dall'addio. Se tornasse indietro l'argentino rifarebbe tutto, anche se ora le cose sembrano essere diverse. Parole d'amore per il club catalano, quelle della Pulce che però rimanderà la decisione sul suo futuro al termine della stagione. Quello che è certo è che Leo al momento non pensa né al City, né al Psg, sue primissime pretendenti, ma agli Stati Uniti.

Leo Messi e l'amore per il Barcellona nell'intervista a La Sexta

Parole d'amore per il Barcellona quelle di Leo Messi, per un feeling unico con la squadra della sua vita: "Mi dispiace per tutto, l'ho sempre detto. Il Barcellona è la mia vita. Sono qui da quando avevo 13 anni, vivo da più tempo a Barcellona che in Argentina. Qui ho imparato tutto, la società mi ha permesso di crescere come calciatore. Sto bene e ho voglia di lottare. A fine stagione ho avuto un brutto momento e quello che è accaduto in estate l'ho trascinato fin dall'inizio. Ora mi sento bene. So che la squadra sta attraversando un periodo complicato, non vedo l'ora di tornare in campo".

Quale futuro per Leo Messi, la decisione a fine stagione

Al momento l'ipotesi di un addio al club catalano è da scongiurare, ma le cose potrebbero cambiare al termine della stagione: "Non so cosa succederà, sono concentrato su quello che abbiamo, su quello che si può fare in questi sei mesi, non penso a come andrà a finire l'anno, perché oggi non sarebbe bene che te lo dicessi perché non lo so". Nel caso in cui si concretizzasse l'addio, dove potrebbe giocare Leo Messi? L'argentino chiarisce: "Ho sempre detto che ho l'illusione che mi piacerebbe vivere l'esperienza di vivere negli Stati Uniti, di vivere quella Lega e quella vita, ma poi se succede o non lo so, non è un ora o in futuro ed è per questo che dico di tornare. Psg o City? Non c'è niente ora. Atletico o Real? Mai. Rimarrò comunque a vivere a Barcellona e vi tornerò quando smetterò di giocare, se non come giocatore, nel club. Aspetterò la fine della stagione. So che ci sono tante persone che mi vogliono qui, e altri che la pensano diversamente".

Il burofax e la richiesta di cessione

Se Leo Messi tornasse indietro rispedirebbe il famoso fax in cui comunicava al Barcellona la decisione di voler andar via? La Pulce non ha dubbi: "Sì, è un modo per formalizzarlo e renderlo ufficiale. Stai dicendo che vuoi andartene ma non fai nulla per farlo. Gliel'ho detto tutto l'anno, non tutto l'anno ma gli ultimi sei mesi molte volte ho detto al presidente che me ne stavo andando, che volevo andarmene, che mi aiutasse, che volevo andarmene e lui no, no, no. Era un modo per dire che voglio andare sul serio. È un modo per renderlo ufficiale e che raggiunga il club".

L'argentino solo pochi mesi fa, considerava finito il suo storico cammino al Barcellona: "È arrivato un momento in cui pensavo di aver completato un ciclo, che avevo bisogno di un cambiamento, che la mia testa aveva bisogno di uscire da tutto questo, a causa dei problemi che c'erano nel club in quel momento, a causa di quello che stava arrivando. Sapevo che sarebbe stato un anno di transizione, di nuove persone, di giovani e volevo continuare a lottare per più titoli, lottare di nuovo per la Champions League, per la Liga e ho sentito che era il momento del cambiamento e volevo partire e volevo fare bene. Poi tutti quei guai si sono messi insieme. Il presidente in quel momento non voleva e iniziò a filtrare le cose per farmi sembrare cattivo e per essere il cattivo nel film e tutto ciò che è successo è successo, ma sono ancora tranquillo che quello che ho fatto è stato quello che ho sentito e quello che avrei dovuto fare in quel momento".

Una decisione assai difficile, soprattutto per il legame fortissimo tra Messi, il Barcellona e la città catalana: "Sì, è stata una decisione terribile, molto difficile da prendere, è stata orribile, non è stato facile decidere che stavo lasciando il club della mia vita, che avrei cambiato città sapendo che meglio di qui non avrei essere ovunque perché questa è la città migliore in cui vivere al livello di ciò che è qui, la città, il clima, tutto … Che la mia famiglia non volesse trasferirsi, che i miei figli non volessero trasferirsi. Non sarebbe dovuta essere così drastica". Come se non bastasse poi è arrivata anche la cessione dell'amico Luis Suarez che ha lasciato senza parole Messi: "Mi è sembrato folle quello che hanno fatto con Luis, parlando nel caso specifico di Luis, per come sono state fatte le cose, per come se n'è andato, gratis, cedendolo ad una squadra che avrebbe lottato per gli stessi nostri obiettivi. Non solo il fatto che se ne fosse andato era già difficile, ma come è partito".

La stima per Guardiola e Luis Enrique

Pur spendendo parole di stima per il lavoro di Koeman, Messi ha detto la sua anche su Guardiola e Luis Enrique. Un feeling speciale quello tra il numero 10 del Barcellona e Pep: "Pep per me è il migliore. Ha qualcosa di speciale. Ti fa vedere le cose in un certo modo … Come prepara le partite, come si è preparato in difesa e come si è preparato ad attaccare, mi interessava molto. Dov'era la partita, come hai dovuto attaccare per vincere le partite. Ho avuto la sfortuna, tra virgolette, di aver passato molto tempo con Guardiola e Luis Enrique, i due migliori. Averli seguiti così da vicino e così velocemente mi ha fatto crescere molto in i calciatori e la saggezza tattica che mi hanno insegnato".

Messi, il mercato e Neymar

Dagli allenatori ai compagni di squadra. Neymar, ex compagno e amico della Pulce ha ribadito di voler giocare ancora con lui. Messi ci scherza su, soprattutto alla luce della crisi economica del calcio mondiale legata alla pandemia: "Sarà anche difficile portare giocatori perché abbiamo bisogno di soldi e non ci sono soldi. Ci sono molti giocatori importanti per lottare ancora per tutto e ci sono quei giocatori che devi pagare. Neymar (ride, ndr) è molto costoso. Non ha detto ‘giocheremo', ha detto che ‘mi piacerebbe giocare'. Parliamo spesso con lui. Ma come si paga il trasferimento dal Psg? Non è facile per il nuovo presidente, dovrà fare tanto per piazzare un colpo simile". In conclusione anche una battuta sui programmi post-calcio giocato, con la volontà di lavorare non come allenatore, ma magari come direttore sportivo per far "crescere i giocatori e aiutare i club".

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