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Matteo Materazzi: “Mia moglie è il mio faro, ero andato via di casa”. Il messaggio inatteso di Pancaro

Matteo Materazzi racconta come sta e quanto è aggressiva la sua malattia: “Devo chiedere aiuto a mia moglie Maura per fare cose banali, lei è il mio faro. Prima della diagnosi ci eravamo allontanati, ero andato via di casa”. L’ex calciatore e procuratore ringrazia Conte, Inzaghi e le loro mogli, spiega come si è riavvicinato al fratello Marco e svela l’inatteso messaggio di Pancaro.
A cura di Paolo Fiorenza
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Matteo Materazzi parla per la prima volta della sua malattia, la SLA, che gli è stata diagnosticata lo scorso settembre e si sta velocemente prendendo il suo corpo. La mutazione genetica che ha colpito il 49enne ex calciatore e procuratore è molto aggressiva, Materazzi non vuole arrendersi e la moglie ha lanciato un appello allo scopo di finanziare ricerche costosissime negli Stati Uniti che possano dargli una speranza di cura. In questo momento durissimo della sua vita, Matteo si è ritrovato tante persone vicine, anche chi come il fratello Marco si era allontanato e chi aveva avuto delle incomprensioni con lui come Giuseppe Pancaro. Ma il pilastro cui si è aggrappato è soprattutto la moglie Maura: "È il mio faro, mi dà la forza per andare avanti, altrimenti avrei già mollato".

Matteo Materazzi: "Sarei perso senza mia moglie, prima della diagnosi ci eravamo allontanati"

Un rapporto di quelli veri, forti, che ha resistito anche a una rottura: "Prima della diagnosi ci eravamo allontanati, ero andato via di casa. Con la malattia ci siamo riavvicinati. Sarei perso senza di lei – racconta Materazzi a ‘Repubblica', cercando di far capire la sua attuale condizione con la Sclerosi Laterale Amiotrofica – Devo essere aiutato per andare in bagno, farmi una doccia, salire in macchina. Per mangiare mi devono imboccare, le mani le muovo ancora, ma non riesco a tirare su il braccio. Questa malattia è infame perché ti toglie giorno dopo giorno qualcosa".

Matteo Materazzi con la moglie Maura Soldati: si sono conosciuti quasi 30 anni fa
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Come sta oggi Materazzi a causa della SLA: "100mila euro solo per rendere la mia giornata vivibile"

Matteo spiega quanto costa solo ‘vivere' per un malato di SLA: "La notte è lunga. Non prendo mai sonno. Sono steso e si addormenta una parte del corpo che non riesco a muovere, il formicolio aumenta e diventa crampo. Devo chiedere aiuto a mia moglie Maura per fare cose banali. Di giorno esco con gli amici, porto mio figlio Gianfilippo all'allenamento. Non sono mai solo, persino il mio pitbull Gilda ha capito che qualcosa non va, mi lecca le gambe, è diventata la mia ombra. Mi sposto su una sedia speciale, con un cuscino che mi fa stare eretto. Costa tanto, dalla ASL abbiamo ricevuto una piccola parte dei soldi. I malati di SLA spendono cifre enormi, i tempi della burocrazia sono lentissimi, quelli della malattia rapidi. Abbiamo pagato 100mila euro solo per rendere la mia giornata vivibile. Noi possiamo, per gli altri è un inferno. La nostra sanità è ottima, ma continuiamo a tagliare risorse. Spendiamo per le armi, puntiamo sulla morte invece che sulla vita".

La solidarietà del mondo del calcio: "Grazie a Conte, Inzaghi e le loro mogli"

La raccolta fondi punta a un milione e mezzo di dollari (un milione e 300mila euro): attualmente siamo a quasi 220mila euro. Materazzi ringrazia chi gli ha mostrato solidarietà non solo a parole: "Ringrazio Antonio Conte e la moglie Elisabetta, Simone Inzaghi e sua moglie Gaia (entrambe hanno donato 5000 euro, ndr), ma anche chi ha donato cinque euro. Mi ha scritto Ibrahimovic, mi ha mandato una emoticon e mi ha fatto forza. L'ho conosciuto quando giocava con Marco. Il messaggio che mi ha fatto più piacere? Forse quello di Pancaro (ha donato anche lui 5000 euro, ndr). Avevamo avuto dei problemi, ha saputo andare oltre, lui come tanti altri".

Marco Materazzi, fratello di Matteo. "Anche lui si sta spendendo nelle sue possibilità", ha detto Maura
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Il rapporto ritrovato col fratello Marco: "Ci videochiamiamo ogni giorno, provo a recuperare con lui il tempo perso"

Quanto al fratello Marco, Matteo spiega come si sono riavvicinati dopo un periodo di gelo nei rapporti: "Ci videochiamiamo ogni giorno, mi ripete: ‘Io sono qua'. Quando è scomparsa nostra madre (morta di tumore al seno quando lui aveva 13 anni, ndr) ci siamo aiutati a vicenda, siamo cresciuti insieme, poi c'è stata qualche discussione su cose banali. Cazzate, dico oggi. Provo a recuperare con lui il tempo perso. Vuole organizzare una partita di beneficenza all'Olimpico tra gli azzurri del 2006 e l'All Star di stranieri del passato. La cosa che mi spaventa di più è non veder crescere i miei figli. Se ho ancora speranza? Con la malattia che ho mi è vietato averla. Provo a vivere al massimo, finché posso. E di notte sogno di correre".

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