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Mancini ha visto in Gnonto qualcosa di raro, ma va gestito: “È come pochi”

Il commissario tecnico Mancini in conferenza stampa alla vigilia della sfida all’Ungheria di Nations League si è soffermato sulle individualità, parlando anche di Donnarumma e Scamacca.
A cura di Marco Beltrami
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Dopo i segnali di ripresa contro la Germania, la nuova Italia di Roberto Mancini torna in campo in Nations League contro l’Ungheria di Rossi che ha battuto a sorpresa l’Inghilterra. Un test importante dunque per gli azzurri contro una formazione già rodata, che potrà dare ulteriori importanti indicazioni al nostro selezionatore. Quest’ultimo pur senza svelare niente slla possibile formazione di domani, si è soffermato su diversi dei suoi calciatori, a partire dalla sorpresa Gnonto.

La premura del tecnico è quello di proteggere il classe 2003, in grande spolvero nella sfida contro la Germania. La cosa fondamentale è che non si carichino le spalle di Gnonto di eccessive aspettative e responsabilità. Per questo il Mancio è molto diretto: "È un ragazzo che ha 18 anni, non bisogna dargli tanta pressione: deve avere possibilità di crescere e migliorare. Per l'età che ha, sa giocare come pochi giocatori, ed è molto veloce. Ma deve crescere con calma, senza mettergli addosso pressione dopo mezzora di presenza in nazionale A".

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Il ct che non ha escluso possibili nuovi esordi se saranno inclusi nei convocati, aprendo a numerosi cambi di formazione, ha speso poi parole di stima per altri due azzurri, ovvero Scamacca e Donnarumma. Il primo a suo dire ha le carte in regola dopo la prima annata in A per “diventare davvero un grande attaccante”, anche se dovrà migliorare nello stacco. Il secondo per Mancini resta il top in Europa: “Gigio per me è il miglior portiere d'Europa: il portiere soffre un po' di più rispetto agli altri quando si alterna. Ha questo piccolo problema, valuteremo domattina: se lui si sente di giocare e vuol giocare, giocherà".

Che Italia dovremo aspettarci? Mancini sembra voler puntare su schemi fluidi, con la consapevolezza di avere nelle proprie corde vari modi di giocare e vincere: "Si può vincere in qualsiasi modo, non c'è una ricetta specifica. Si può vincere con qualsiasi sistema, con la Germania per esempio negli ultimi 20 minuti non siamo riusciti a prenderli bene perché loro non erano male, poi la partita è stata in equilibrio. Erano tutti giocatori nuovi, è chiaro che ci vuole un po' di tempo".

In conclusione una battuta sul suo connazionale e prossimo avversario Marco Rossi, con il quale ha condiviso un'esperienza da giocatore alla Sampdoria. La sua Ungheria è una squadra da temere: "Marco Rossi è stato un mio compagno di squadra. Anzi, credo di averlo preso io alla Sampdoria. E' un allenatore in gamba, grazie a lui l'Ungheria è migliorata tantissimo e sta facendo un lavoro straordinario. L'Ungheria ha battuto l'Inghilterra con merito, ha pareggiato con Francia e Germania all'Europeo: è una squadra difficile da affrontare, è molto fisica e ha qualità importanti in attacco".

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