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Lukaku e Dybala insieme nel nuovo attacco dell’Inter, complicatissimo: ma c’è uno spiraglio

Le trattative per il ritorno di Lukaku all’Inter entrano nel vivo, senza abbandonare la pista Dybala. Marotta cerca l’incastro giusto per alleggerire il tetto ingaggi.
A cura di Benedetto Giardina
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Lukaku è pronto a tutto per tornare all’Inter. Ma a quanto ammonta questo "tutto"? Quel che è certo, è che se l’intenzione è quella di far coppia con Dybala, servirà qualche sacrificio. Da parte sua e da parte del club, che sembra stia valutando l’idea di cedere Bastoni per far cassa sul mercato. Salutare il centrale (con una corposa plusvalenza) sarebbe però solo un tassello in un quadro complesso, che per completarsi necessita di altri addii. Alcuni già pronti, solo da formalizzare, altri invece che si stanno rivelando più complicati del previsto, sebbene i piani tecnici siano chiari. Che la nuova Inter di Inzaghi possa contare su un attacco con Dybala e Lukaku, ad oggi, rimane difficile per vari motivi. Ma se è vero che il belga, reduce da un’annata tormentata al Chelsea, è disposto a ridursi sensibilmente l’ingaggio per far ritorno nella Milano nerazzurra, allora si può aprire uno spiraglio.

Quanto è disposto a sacrificare Lukaku per l'Inter?

Tutto, di fatto, dipende da quanto è disposto a rinunciare Lukaku per tornare sui propri passi e indossare di nuovo la casacca dell’Inter. Nella sua ultima stagione agli ordini di Conte, il bomber nato ad Anversa prendeva 7,5 milioni di euro netti, che grazie al decreto crescita per i cosiddetti "impatriati" pesava al lordo meno di 11,5 milioni nelle casse nerazzurre. Se dovesse tornare, però, lo farebbe dopo aver trascorso un anno intero fuori dai confini italiani, dunque non usufruirebbe più delle agevolazioni previste. Impossibile anche la strada del prestito pluriennale (non è più previsto per i giocatori che hanno superato i 21 anni di età), dunque bisognerà anche trattare col Chelsea per l’acquisto del cartellino, che un anno fa costò ai londinesi la bellezza di 115 milioni di euro. Ipotizzare una cessione a cuor leggero, per quanto l’attaccante sia progressivamente finito fuori dai piani di Tuchel (16 presenze da titolare su 29 convocazioni totali in Premier League), appare quantomeno complicato.

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Se pure si dovesse trovare una soluzione col Chelsea, poi, bisognerà valutare l’effettivo sacrificio a cui sarebbe chiamato Lukaku. Il suo stipendio annuo, a Londra, si aggirerebbe sui 12 milioni di euro netti a stagione. Una cifra che renderebbe impossibile sul nascere ogni trattativa con l’Inter, ma l’operazione sarebbe complessa anche qualora Big Rom accettasse di firmare un contratto alle stesse condizioni del precedente accordo col club nerazzurro, dunque da 7,5 milioni di euro netti annui. Senza più i benefici del decreto crescita, vorrebbe dire mettere in conto circa 14 milioni di spesa solo per l’ingaggio del "figliol prodigo", senza nemmeno contare l’eventuale peso a bilancio del cartellino, qualora l’Inter dovesse riacquistarlo a titolo definitivo. Diversa, invece, la situazione qualora Lukaku dovesse decidere di dimezzarsi lo stipendio rispetto a quello percepito al Chelsea: con 6 milioni netti, è evidente che qualcuno all’Inter possa fiutare l’affare.

Cosa serve all'Inter per la coppia Lukaku-Dybala

Questo perché, tra cessioni preventivate e altri possibili addii, liberare quello spazio non sarebbe affatto difficile. Perisic da solo prendeva 5 milioni netti a stagione (più di 9 milioni lordi annui) e il croato è ormai un nuovo calciatore del Tottenham, in attesa della formalizzazione del passaggio alla corte di Antonio Conte in quel di Londra. Poi c’è sempre la cessione di Bastoni in ballo, quella che a Milano sembrerebbe essere messa in conto per poter portare avanti la gestione della prossima stagione. Il centrale della nazionale italiana, nel monte ingaggi, pesa per oltre 5 milioni lordi e insieme a Perisic, di fatto, basterebbe per supportare un ritorno all'Inter di Lukaku, a cifre decisamente contenute e magari con un "aiuto" da parte del Chelsea per ciò che riguarda il costo del cartellino. Questo, chiaramente, senza considerare che una vendita di Bastoni sarebbe possibile solo con una plusvalenza di un certo livello.

L'abbraccio tra Dybala e Lautaro dopo la Supercoppa Inter-Juve
L'abbraccio tra Dybala e Lautaro dopo la Supercoppa Inter-Juve

Se oltre a Lukaku si vuole puntare su Dybala, fare altri sacrifici diverrebbe inevitabile. Più che sacrificio, però, potrebbe toccare a un altro potenziale esubero nella rosa di Inzaghi. La cessione di Alexis Sanchez, non è un mistero, rappresenta un possibile sblocco per il mercato in entrata dell’Inter, ma il cileno non libererebbe di certo lo spazio per l’argentino, svincolato dalla Juventus. I 7 milioni netti di Sanchez hanno un peso diverso dai possibili 7 milioni netti per Dybala, perché Sanchez (come Lukaku fino all’anno scorso) rientra tra i contratti agevolati dal decreto crescita, dunque i nerazzurri pagano poco più di 9 milioni lordi per il Niño Maravilla. Nel caso della Joya, invece, i 7 milioni equivarrebbero a circa 13 milioni lordi a stagione. Quindi, lo scenario si presterebbe ad un ulteriore "taglio", che nelle intenzioni dell'Inter avrebbe pure nomi e cognomi abbastanza chiari: Arturo Vidal (8,5 milioni lordi) è il primo indiziato, ma per lasciarlo andare prima della naturale scadenza (giugno 2023) bisognerà pagare una buonuscita. Un ostacolo non insormontabile, ma il sogno di una coppia Lukaku-Dybala passa da questi sacrifici.

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