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Lo strappo di Osimhen, vuole andare in Coppa d’Africa nonostante l’infortunio: “Io ci sono”

Il messaggio di Victor Osimhen condiviso sui social network spiazza tutti a cominciare dal Napoli. Non è ancora certo quando potrà tornare in campo dopo il grave infortunio al viso ma lui risponde “presente” a un’eventuale chiamata della Nigeria per la Coppa d’Africa.
A cura di Maurizio De Santis
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Victor Osimhen ha ripreso gli allenamenti con la mascherina personalizzata (immagine tratta dal profilo ufficiale del Napoli)
Victor Osimhen ha ripreso gli allenamenti con la mascherina personalizzata (immagine tratta dal profilo ufficiale del Napoli)

Il 9 gennaio è la data fissata per l'inizio della Coppa d'Africa e Victor Osimhen ha annunciato con un tweet che intende rispondere "presente" alla chiamata della Nigeria. Se la sua nazionale lo convocherà per il raduno lui ci sarà nonostante il grave infortunio subito al volto (per il colpo subito da Skriniar nella sfida contro l'Inter), l'intervento di chirurgia maxillo-facciale a cui è stato sottoposto per la ricomposizione delle fratture multiple e una prognosi di 90 giorni.

Al calciatore è stata consegnata la mascherina protettiva personalizzata e progettata al computer per consentirgli di riprendere gli allenamenti con la squadra senza correre rischi né avere timori di prendere colpi fortuiti. Ma, almeno finora, non c'è stata alcuna comunicazione ufficiale da parte dello staff medico del club su quando potrà tornare effettivamente a disposizione di Luciano Spalletti né quando potrà essere di nuovo in campo.

Ecco perché il messaggio condiviso sui social ("sarò disponibile per la Coppa d'Africa a meno che la Nigeria non mi chiamerà") sembra una fuga in avanti rispetto alla posizione della stessa società partenopea e alla situazione di emergenza sanitaria dovuta alla recrudescenza del Covid per la diffusione della variante Omicron.

Le date della Coppa d'Africa 2022 sono segnate in rosso in calendario ma se il trofeo verrà disputato o meno lo si saprà solo nelle prossime ore con certezza. La pandemia (anche se gli organizzatori non fanno dietrofront e assicurano il rispetto dei protocolli) e la reticenza dei club sono tali da porre pesanti punti interrogativi e le parole del presidente Fifa, Gianni Infantino, lasciano preludere a decisioni clamorose: il rinvio a settembre è un'opzione che ha preso piede. Sulla carta la tempistica è già segnata, domenica 9 gennaio si dovrebbe giocare la partita inaugurale (Camerun, paese ospitante, contro Burkina Faso) che apre la fase a gironi (mentre la Nigeria va in campo con l'Egitto l'11 gennaio): un lungo cammino fino al 6 febbraio giorno della finalissima.

La mascherina protettiva realizzata dallo staff del professor Ruggiero per Victor Osimhen
La mascherina protettiva realizzata dallo staff del professor Ruggiero per Victor Osimhen

Nel Napoli oltre a Osimhen ci sono anche Anguissa (Camerun), Koulibaly (Senegal) e Ounas (Algeria) tra i calciatori che rischiano una lunga assenza per partecipare al torneo. In caso di disputa del trofeo le società (non solo il Napoli) non potranno disporre dei giocatori per 52 giorni: a cominciare dal 27 dicembre, data indicata per il raduno delle Nazionali che si preparano al debutto, fino alle eventuali finali. Ma c'è ancora un altro fattore da considerare: i dieci giorni di quarantena obbligatoria che andranno osservati al rientro in Italia. Cosa vuol dire? Che se Osimhen (e anche gli altri calciatori) arriva in finale con la sua Nigeria non potrà giocare con il Napoli prima del 20 (sfida col Cagliari) o addirittura 27 febbraio (gara con la Lazio).

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